La Giunta ha preso innanzitutto atto della situazione di forte criticità che si è determinata nella zona dell’Alto Chiascio, in Umbria, e nelle zone del Pesarese e dell’Anconetano nelle Marche, a causa degli eccezionali eventi atmosferici, che hanno avuto forte impatto sul suolo, colpendo centri abitati e aree rurali, con gravissimi danni su tutto il territorio. Sono stati segnalati movimenti franosi, esondazioni di corsi d’acqua con conseguenti allagamenti, gravi danneggiamenti alle infrastrutture viarie e ad edifici pubblici e privati, alle opere di difesa idraulica, alla rete dei servizi essenziali, alle attività economiche e produttive, caduta di alberi di alto fusto con pericolo per la pubblica e privata incolumità.
Sopralluoghi in corso
Una situazione di forte criticità per la quale la Giunta regionale ha dichiarato che “vi sono le condizioni per una richiesta dello stato di emergenza nazionale in conseguenza all’evento che ha colpito i territori di Umbria e Marche in data 15 settembre 2022”. Sono tuttora in corso i sopralluoghi per la verifica e la quantificazione esatta dei danni, mentre il Servizio regionale “Protezione civile ed emergenze”, d’intesa con il Servizio “Rischio idrogeologico, idraulico e sismico. Difesa del suolo”, sta predisponendo la relazione complessiva nella quale vengono riportati i dati caratteristici dell’evento e il perimetro delle aree umbre maggiormente colpite, con una prima stima sommaria dei danni subiti.
Somme di urgenza
Il Servizio regionale competente è stato incaricato di attivare delle somme di urgenza per il ripristino delle condizioni di sicurezza nel reticolo idrografico e la corretta regimazione dei corsi d’acqua. Dalla ricognizione, per quanto possibile, del reticolo idraulico, con particolare attenzione ai sette torrenti che manifestavano immediate criticità a un tratto interessato del fiume Tevere, è stata infatti rilevata una situazione di estrema gravità dei corsi: Torrente Carpinella (attualmente quasi completamente ostruito) per una lunghezza di 19 km; Torrente Carpina (gravi ostruzioni a tratti) per una lunghezza di 28 km; Torrente Assino (presenti frequenti ostruzioni) per una lunghezza di 24 chilometri. Complessivamente si ipotizza di dover intervenire su una lunghezza di corsi d’acqua pari a circa 100 chilometri. Per far fronte comunque alle prime immediate necessità, il Servizio Rischio Idrogeologico, idraulico e sismico ha già attivato alcuni interventi di somma urgenza affidati all’Agenzia Forestale Regionale
Le note dei Comuni
La Giunta ha preso atto delle note pervenute da parte dei Comuni di Scheggia e Pascelupo, Pietralunga, Costacciaro, Gubbio e Montone con le quali è stato richiesto il riconoscimento dello stato di calamità naturale per i danni causati degli eventi atmosferici avversi e/o il riconoscimento di contributi a ristoro delle spese che tali Comuni hanno sostenuto e dovranno sostenere per farvi fronte. I contributi per i primi interventi emergenziali verranno finanziati con fondi del bilancio regionale, esercizio finanziario 2022, con riserva di ristoro sulle somme che il Governo stanzierà con la dichiarazione di stato di emergenza nazionale.