Lotta al caporalato, adesso l’Umbria si dota di un protocollo d’intesa
Written by enricotribbioli on 19/07/2021
Lotta al caporalato, adesso l’Umbria si dota di un protocollo d’intesa
Un documento, per attività di prevenzione e contrasto del lavoro irregolare, promosso dall'assessore regionale all'Agricoltura, Roberto Morroni
19/07/2021
PERUGIA- È stato siglato stamattina a palazzo Donini, sede della Giunta regionale dell’Umbria, il Protocollo d’intesa per attività di prevenzione e contrasto del lavoro irregolare e del caporalato in agricoltura. Promotore l’assessore regionale all’Agricoltura, Roberto Morroni, presente insieme alla presidente della Regione, Donatella Tesei, anche lei firmataria del documento.
Un accordo che punta molto a lavorare, attraverso una cabina di regia, sulla prevenzione e sul monitoraggio della situazione, come ha spiegato l’assessore Morroni.
“Vogliamo -ha spiegato l’assessore- che l’agricoltura umbra rappresenti un luogo di eccellenza anche per quanto attiene le condizioni di lavoro. Il fatto che nella nostra regione non si registrino fenomeni di caporalato, come invece in altre, accentua solo ancora di più l’importanza di questa iniziativa che punta a prevenire, per far sì che la cultura della legalità, il rispetto per il lavoro e le persone siano elementi caratterizzanti di eccellenza dell’agricoltura umbra”
Un documento di prevenzione e contrasto al fenomeno del caporalato
Il protocollo, è stato sottoscritto dalle Prefetture di Perugia e Terni, dalla Regione Umbria, dall’Ispettorato del lavoro, dall’Inps, dall’Inail, dall’Arpal, assieme alle associazioni di categoria (Cia Umbria, Coldiretti Umbria, Confagricoltura Umbria, Legacoop agroalimentare Umbria, Confcooperative Umbria, Copagri Umbria) e alle organizzazioni sindacali (Flai Cgil, Fai Cisl, Uila).
“Un accordo -commenta Michele Greco, segretario generale della Flai Cgil Umbria- che rappresenta nella nostra regione un primo passo importante per la costituzione di una rete contro i fenomeni di illegalità, purtroppo presenti, come recenti episodi da noi intercettati dimostrano chiaramente. Tutti questi soggetti, mettono a disposizione le proprie competenze per un approccio multisettoriale, perché da soli è difficile contrastare un fenomeno che invece necessita contemporaneamente di azioni di emersione, di denuncia e di accompagnamento per i lavoratori sfruttati”.
Con il protocollo, nascerà anche in Umbria un osservatorio regionale sul fenomeno, con una cabina di regia costituita presso la Regione dell’Umbria, dove far confluire dati, documentazioni e casi concreti che dovessero emergere nel corso dei prossimi due anni, durata del protocollo siglato, che saranno scanditi da step di verifica periodici.