PERUGIA – Non è un caso se, come ha sottolineato l’assessore regionale all’istruzione Antonio Bartolini, anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha parlato di bullismo nel suo discorso di inaugurazione dell’anno scolastico. La piaga c’è, esiste ed è spesso sommersa. La regione Umbria prova a dare una prima risposta partendo dal mondo degli adulti: è stato infatti presentato stamattina nella prefettura di Perugia un nuovo progetto dedicato al mondo della scuola e all’educazione non solo dei ragazzi ma anche di genitori e professori. Un vero e proprio corso di formazione per insegnare ai più grandi a raccogliere anche i più piccoli segni di disagio nei più giovani.
Iniziativa L’iniziativa è di fatto l’attuazione di quel protocollo d’intesa per la prevenzione ed il contrasto dei fenomeni del bullismo e delle devianze giovanili, stipulato lo scorso 7 febbraio tra Prefettura, Regione, Comune di Perugia, questura, Ufficio scolastico regionale, Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza, Comitato regionale per le comunicazioni dell’Umbria, Comando provinciale carabinieri, Comando provinciale guardia di Finanza, Usl Umbria 1 e le associazioni ‘Basta il cuore’ e ‘Contrajus’. La sperimentazione partirà dal 27 settembre con un progetto pilota in tre istituti comprensivi della città, con l’obiettivo di creare un percorso virtuoso da espandere successivamente anche a associazioni sportive, ricreative e culturali. Presenti stamattina anche gli assessori all’istruzione della regione Umbria e del comune di Perugia, Antonio Bartolini e Dramane Wagué, oltre al vice prefetto Angela Buzzanca. E proprio la dottoressa Buzzanca ha sottolineato ai microfoni di Umbria Radio l’importanza di questo progetto.

Anche l’assessore regionale all’istruzione ha detto la sua, sperando che la sperimentazione possa presto diventare una realtà fissa.