“È vero che c’è crisi per tutti, ma la dignità delle persone va sempre rispettata. Perciò accolgo l’appello di questi lavoratori e di tutti i lavoratori sfruttati e invito a fare della crisi l’occasione per rimettere al centro la dignità della persona e la dignità del lavoro”.

Con queste parole, poste a chiusura dell’udienza di mercoledì 6 maggio, Papa Francesco si è fatto voce dei braccianti agricoli, tra cui molti lavoratori immigrati, che lavorano nelle campagne italiane, spesso a prezzo di un duro sfruttamento.

“Non possiamo dimenticare che in questo momento, tra i tanti che sono in grave difficoltà nel nostro Paese e ai quali come Chiesa siamo vicini -osserva il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei ed arcivescovo della Diocesi di Perugia-Città della Pieve, in una nota diffusa dall’agenzia di stampa Sir– e assistenza ai nostri anziani e alle nostre famiglie, prive di ogni diritto e di ogni sussidio. Queste persone, sono gravemente esposte non solo allo sfruttamento lavorativo, ma anche per la loro stessa salute, rischiando di diventare, loro malgrado, fonte di contagio per tutti. Crediamo davvero, come ci ha ricordato Papa Francesco, che siamo sulla stessa barca, partecipi delle stesse preoccupazioni e delle stesse attese: ognuno, qualunque sia la sua provenienza, la sua età o condizione, è degno di rispetto ed è amato da Dio in modo unico. Chiediamo dunque a chi ha il compito di promuovere il bene comune di non dimenticare queste persone -conclude il cardinale Bassetti- questi nostri fratelli e sorelle, e di indicare le vie per una loro regolarizzazione, non solo di quelli che possono esserci utili, ma di tutti coloro che sono nel nostro Paese, come premessa indispensabile alla tutela della salute di tutti e al ripristino della legalità”.

La dichiarazione del cardinale Gualtiero Bassetti, a seguito dell’appello fatto da Papa Francesco a sostegno dei lavoratori sfruttati, molti dei quali immigrati, è stata nella mattina di giovedì 7 maggio, prontamente commentata dal direttore della Caritas diocesana di Perugia-Città della Pieve, il diacono Giancarlo Pecetti.

“Il problema sollevato dal nostro cardinale arcivescovo -ha spiegato- è rilevato anche presso i servizi della nostra Caritas. Presso il Centro di ascolto diocesano e l’Emporio della Solidarietà di Perugia città, negli ultimi due mesi, a causa dell’emergenza sanitaria, sono aumentati del 35% le persone bisognose di aiuto, perché ormai senza lavoro. Basti pensare che solo all’Emporio le famiglie fruitrici a settimana sono passate dalle 480, del periodo precedente al Covid-19, alle attuali 650. Si prevede un’ulteriore incremento di queste famiglie per la loro precaria situazione economica qualora non dovessero ritornare al lavoro o non ricevere in tempi brevi i contributi statali previsti per fronteggiare quest’emergenza. Non è escluso -conclude il direttore della Caritas- che in futuro ci troveremo dinanzi ad ulteriori richieste di aiuto a causa degli sfratti per morosità”.