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La Postale scopre un giro di truffe sugli abbonamenti: sei arresti

Written by on 22/06/2017

La Postale scopre un giro di truffe sugli abbonamenti: sei arresti

22/06/2017

PERUGIA – Sono accusati di essersi spacciati per funzionari dell’Agenzia delle Entrate, per cancellieri del tribunale penale di Roma e Milano o di altri organi istituzionali riuscendo a estorcere ingenti somme di denaro a decine di vittime in tutta Italia sei italiani, tutti residenti nel capoluogo lombardo, arrestati dalla polizia postale di Perugia con l’indagine denominata Saldo e stralcio. Gli investigatori hanno accertato un danno complessivo di oltre 500 mila euro (50 mila dei quali recuperati). L’indagine è partita dalla denuncia di un cittadino residente nel perugino il quale, dopo essere stato più volte contattato al telefono per presunti insoluti relativi ad abbonamenti editoriali, a seguito di pressanti richieste, aveva versato, in più soluzioni, 30 mila euro, in parte poi recuperati dalla polizia in sinergia con le Poste. È stato quindi accertato che le persone colpite, appartenenti a differenti categorie lavorative, spesso professionisti in pensione, risultavano tutte essere state abbonate, negli anni precedenti, a riviste di vario genere. Gli investigatori ipotizzano dunque che il presunto gruppo criminale fosse venuto in possesso illegittimamente dei
loro dati “sensibili”. Dopo le telefonate intimidatorie, alle vittime venivano inviate mail con i dati bancari dei conti del gruppo con la dicitura “chiusura pratica editoriale a saldo & stralcio”. Le ordinanze di custodia cautelare disposte dal gip di Perugia sono state eseguite a Milano e in località vicine dalla polizia postale di Perugia, diretta dal vice questore aggiunto Annalisa Lillini, supportati dai colleghi del capoluogo lombardo, con il coordinamento nazionale dal Servizio polizia postale e delle comunicazioni di Roma. Nel corso di alcune perquisizioni, gli agenti hanno sequestrato gli apparati telefonici risultati utilizzati dalla presunta organizzazione e dotati di sim fittiziamente intestate, che venivano accesi solo in concomitanza delle telefonate minatorie. Le basi operative sono state individuate a Milano. Contestualmente all’emissione dei provvedimenti cautelari il gip di Perugia ha dichiarato la competenza territoriale della magistratura lombarda che ha già confermato le ordinanze cautelari.


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