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Inaugurato a Trevi nel Complesso di S.Francesco il nuovo polo culturale

Written by on 09/01/2023

Inaugurato a Trevi nel Complesso di S.Francesco il nuovo polo culturale

Al suo interno biblioteche, archivi storici, musei, pinacoteche e sedi di associazioni. Tra gli ospiti, presente il sottosegretario alla Cultura, lo storico dell’arte Vittorio Sgarbi

09/01/2023

nuovo polo culturale trevi

Il nuovo polo culturale della Città di Trevi nel complesso dell'ex Convento di San Francesco

Inaugurato nel pomeriggio di giovedì 5 gennaio, presso il complesso dell’ex Convento di San Francesco, il nuovo polo culturale della Città di Trevi.  Alla cerimonia, oltre al sindaco Bernardino Sperandio hanno partecipato anche la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, e il sottosegretario alla Cultura, lo storico dell’arte Vittorio Sgarbi, che ventisei anni fa partecipò all’apertura della raccolta d’arte.

Il complesso conventuale, un tempo centro propulsore della vita spirituale del territorio sarà finalmente visibile al pubblico nella sua interezza, dopo lunghi e laboriosi restauri, puntando sulla conservazione e valorizzazione del proprio patrimonio.

“Il nuovo polo-ha sottolineato il sindaco Sperandio- è uno strumento con grandi potenzialità. Una fucina di idee e progetti per la crescita umana e culturale dei nostri cittadini”.

Studiare, ricercare, vedere

La nuova strutturazione da conto delle tre anime del museo (biblioteca, archivio, raccolte archeologiche, artistiche e antropologiche) e ai diversi fondi e acquisizioni. Accanto alle raccolte museali si è, infatti, unito un patrimonio di conoscenze notevole, dall’archivio storico alla biblioteca, creando un unicum nel panorama delle istituzioni museali e dando vita alla nuova sigla Mab, acronimo di Museo Archivio e Biblioteca. La nuova veste del polo culturale del territorio trevano si può, quindi, riassumere in tre verbi: studiare (biblioteca), ricercare (archivio) e vedere (musei).

All’interno della struttura vi hanno così trovato sede singoli luoghi del sapere che verranno prossimamente presentati uno a uno: la biblioteca intitolata a Carlo Zenobi, la biblioteca dei ragazzi intitolata a Lucia Genga, la Biblioteca Alberto Donati, la Biblioteca Arusia, l’Archivio storico comunale, la Biblioteca archivio Augusto Bartolini, le sedi delle associazioni culturali, la sala Digipass, una sala conferenze, il Museo della civiltà dell’ulivo e la Raccolta museale di San Francesco, con nuovi allestimenti e acquisizione di opere in comodato gratuito di Giovanni Chiaramonti, pittore post macchiaiolo di respiro europeo.

Nuovo allestimento per il Polo museale

Per quanto riguarda gli allestimenti, si è tenuto conto della fruibilità dell’offerta culturale inserendo sistemi multimediali, didascalie in italiano e in inglese, per trasmettere la memoria di una comunità che seppe accogliere nei secoli i linguaggi artistici più disparati, provenienti soprattutto da Roma.  Vi è rappresentata l’intera storia artistica di Trevi dal XIII al XX secolo.

Il nuovo itinerario del Polo museale comprende una sala multimediale per accogliere conferenze, proiezioni di video e documentari d’arte. Il percorso espositivo inizia, poi, dalla sezione archeologica, con un focus sui risultati degli ultimi scavi in località Pietrarossa, e prosegue nelle sale della Pinacoteca. La raccolta dei dipinti dal XIV al XVII secolo continua nei piani superiori.

Le opere esposte

Tra le opere d’arte, oltre ai capolavori del Maestro del Crocifisso di Trevi e del Maestro di Fossa, un trittico e un polittico con le Storie della vita di Cristo di Giovanni di Corraduccio, l’Incoronazione della Vergine di Giovanni di Pietro detto lo Spagna e una Madonna col bambino benedicente del Pinturicchio.

Una raccolta che spazia dalla pittura medievale e rinascimentale, fino ai più alti esiti del Seicento con la straordinaria personalità artistica di Alessandro Turchi detto l’Orbetto e di Ottavio Leoni, per giungere a Giovanni Chiaramonti, artista post macchiaiolo, definito il poeta della pittura dai suoi contemporanei.

Natura ed arte insieme

“Nel ritorno a Trevi -ha commentato Vittorio Sgarbi- la cosa che mi ha toccato di più, come non sarebbe stato venticinque anni fa quando vidi inaugurare questo museo, è l’integrità del paesaggio olivato. Qui c’è un paradiso nella coscienza degli amministratori e nella beatitudine di chi viene a vedere un paesaggio integro e francescano. Da tempo c’è questa passione a Trevi. La passione di chi in un museo può affiancare Pinturicchio a Orbetto, determina l’importanza di un museo che, senza finanziamenti particolari, è stato allargato alla parte paesistica, che è importante, e alla parte archeologica che non era allestita in questi termini. La natura e l’arte vivono insieme”.

Nel percorso di visita è stata inserita la sezione dedicata alla prima società tipografica documentata al mondo, nata a Trevi nel 1470. Dal primo piano si accede al loggiato superiore del chiostro e da questo alla chiesa, dove si conserva l’organo più antico d’Europa del Cinquecento. Nei piani terra e interrati del nuovo polo culturale, è stato allestito il Museo della civiltà dell’ulivo, il primo a carattere pubblico in Europa. Infine, una parte degli spazi del chiostro, al secondo piano, sono destinati alle mostre temporanee.

 


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