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‘Il meglio maestro d’Italia’: la mostra per il centenario di Perugino

Written by on 03/03/2023

‘Il meglio maestro d’Italia’: la mostra per il centenario di Perugino

L'evento curato da Marco Pierini e Veruska Picchiarelli, in programma dal 4 marzo all'11 giugno, intende celebrare il più importante pittore attivo negli ultimi due decenni del Quattrocento

03/03/2023

Perugino e il suo tempo

La locandina della mostra 'Il meglio maestro d’Italia. Perugino nel suo tempo'

Il meglio maestro d’Italia. Perugino nel suo tempo, è il titolo della mostra in programma dal 4 marzo all’11 giugno  presso la Galleria Nazionale dell’Umbria di Perugia in occasione del V Centenario della sua morte. Un percorso, curato da Marco Pierini e Veruska Picchiarelli, in omaggio il più importante pittore attivo negli ultimi due decenni del Quattrocento, che viene inaugurato alla presenza del sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi e della presidente Comitato nazionale per le celebrazioni, Ilaria Borletti Buitoni.

Volendo fare di sua mano Lui è il meglio maestro d’Italia. Con queste parole, in una lettera inviata da Roma a Siena il 7 novembre 1500, il banchiere Agostino Chigi presenta Pietro Perugino al padre Mariano, cogliendo con sorprendente capacità di sintesi due aspetti fondamentali della sua produzione: la straordinaria qualità e la presenza, che sarebbe diventata preminente, dell’intervento di collaboratori. Una mostra, quindi, che restituirà all’artista il ruolo che il pubblico e la sua epoca gli avevano assegnato, presentando i suoi maggiori capolavori, tutti antecedenti al 1504, nel momento in cui si trovava all’apice della sua straordinaria carriera.

Un percorso attraverso 70 capolavori

Da qui, la scelta di individuare per il progetto espositivo solo dipinti  antecedenti al 1505, anno nel quale sono già portate a compimento tre commissioni che segnano l’apice della sua carriera: la Crocifissione della Cappella Chigi in Sant’Agostino a Siena, la Lotta fra Amore e Castità già a Mantova e soprattutto lo Sposalizio della Vergine per la Cappella del Santo Anello della Cattedrale di San Lorenzio di Perugia, oggi nel Musée des Beaux-Arts di Caen (che viene riportato nel capoluogo umbro, a più di due secoli di distanza dalle spoliazioni seguite al passaggio dei soldati di Napoleone).

Una settantina di capolavori, tra le perle della Galleria, che vanta il maggior numero di opere al mondo del pittore, e i prestiti ottenuti da grandi musei italiani e stranieri e da collezioni private. Un’esposizione, suddivisa in sette sezioni, che, seguendo di tappa in tappa gli spostamenti del pittore o delle sue opere attraverso l’Italia, restituisce una geografia profondamente segnata dal suo magistero.

Perugino protagonista assoluto del Rinascimento

L’obiettivo finale, è quello di recuperare lo sguardo dei contemporanei e di tornare a vedere in Pietro Perugino un protagonista assoluto del Rinascimento, quale fu per almeno due decenni. La mostra, infatti, darà conto, nella maniera più completa possibile, dei passaggi fondamentali del suo percorso: dalle prime collaborazioni nella bottega di Andrea del Verrocchio alle capitali imprese fiorentine che fecero la sua fortuna (come ad esempio le tre tavole già in San Giusto alle Mura, oggi nelle Gallerie degli Uffizi, o la Pala di San Domenico a Fiesole); dagli straordinari ritratti alle monumentali pale d’altare, quali il Trittico Galitzin, ora alla National Gallery di Washington, e il Polittico della Certosa di Pavia, per gran parte alla National Gallery di Londra ed eccezionalmente ricomposto per l’occasione.

Omaggio ad un artista sorprendente

Un’esposizione che, finalmente, rende merito ad un artista sorprendente come precisa Vittorio Sgarbi.

“Perugino è stato un grande mediatore -spiega- non un inventore. Prende da uno che è grande più di tutti che è Piero della Francesca, e porta verso un artista altrettanto grande, che è Raffaello, di cui è stato maestro”.

Un ricco catalogo

A fare da corredo alla mostra il catalogo, che conterrà i contributi di trentasei tra i maggiori specialisti del pittore e ripercorrerà le tappe della carriera di Pietro Perugino, dalla formazione al ritorno in Umbria all’inizio del Cinquecento, con testi introduttivi volti a descrivere meglio il tempo del maestro, approfondendone la storia, il pensiero e gli spazi. Ampio margine sarà riservato ai direttori e ai curatori delle collezioni di appartenenza delle opere in prestito, ad accentuare il carattere corale di un’impresa che nasce prima di tutto da una collaborazione effettiva tra istituti, tra i quali le Gallerie degli Uffizi, la National Gallery di Washington, la National Gallery di Londra, il Louvre di Parigi e la Gemäldegalerie di Berlino.

Orari di apertura

La mostra sarà aperta dal lunedì alla domenica, dalle 8.30 alle 19.30 (la biglietteria chiude alle 18.30): l’ingresso è compreso nel biglietto della Galleria Nazionale dell’Umbria.

Domeniche gratuite (5 marzo, 2 aprile, 7 maggio, 4 giugno): in occasione delle prime domeniche del mese è obbligatoria la prenotazione al costo di €2,00.


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