
‘Il clima che cambia’, un progetto didattico al via a Foligno
Written by enricotribbioli on 13/10/2022
‘Il clima che cambia’, un progetto didattico al via a Foligno
Presentata l'iniziativa di sensibilizzazione dedicata alle scuole sull'impatto del riscaldamento globale promossa dal Laboratorio di Scienze Sperimentali di Foligno
13/10/2022

Il clima che cambia. I ghiacciai alpini, è il titolo del nuovo progetto didattico-formativo e di sensibilizzazione dell’impatto del riscaldamento globale sui ghiacciai messo a punto dal Laboratorio di Scienze Sperimentali di Foligno. Un’iniziativa, realizzata in sinergia con la start up Scenari Digitali e con la collaborazione della locale amministrazione comunale e della Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno, rivolta alle scuole di tutta Italia, con un’attenzione particolare agli Istituti secondari di secondo grado e agli Istituti omnicomprensivi; una proposta, in questa prima fase di carattere sperimentale, aperta anche alle scuole primarie e secondarie di primo grado di Foligno e del resto dell’Umbria, socie della struttura di via Isolabella.
L’obiettivo è quello di rendere gli studenti consapevoli dei cambiamenti climatici e dell’effetto che questi hanno, in particolare, sui ghiacciai, con tutto ciò che ne consegue per il Pianeta e le comunità. Per farlo, i ragazzi monitoreranno l’evolversi del fenomeno attraverso un sistema di webcam alimentate ad energia solare, che Scenari Digitali ha installato in siti di particolare interesse che fanno riferimento all’ambiente montano italiano. Entrando nello specifico, punti di osservazione privilegiati saranno per quanto riguarda le Alpi: Capanna Margherita (4554m Monte Rosa), Capanna Gnifetti (3647m Monte Rosa), Rifugio Casati (3269m, Ghiacciaio dei Forni), Rifugio Guasti (3285m, Gran Zebrù), Passo Gavia( 2560m, Valfurva), Rifugio Locatelli (2450m, Tre Cime di Lavaredo, Dolomiti), Passo Sella (2225m, Val Gardena, Dolomiti), Rifugio Pastore (1575m, Alagna Valsesia), Rifugio Monte Agudo (1573m, Auronzo di Cadore) e di prossima attivazione il Monte Bianco, il Monte Cervino, il Ghiacciaio dei Forni e la Val Senales. Mentre negli Appennini i Monti Sibillini, il Monte Nerone nelle Marche e la Majelletta in Abruzzo.
“Quest’anno -ha spiegato il direttore del Laboratorio di Scienze Sperimentali, Pierluigi Mingarelli- abbiamo deciso di cimentarci in un progetto che pensiamo possa attirare l’attenzione delle scuole italiane. E cioè, il monitoraggio dello scioglimento dei ghiacciai che rappresenta una delle conseguenze più dure dei cambiamenti climatici. Chiederemo alle scuole di fare aderire una o più prime classi, così che nell’arco del quinquennio i ragazzi possano rendersi conto di questi cambiamenti, sia da un punto di vista paesaggistico, ma anche delle conseguenze dirette che hanno sull’acqua, la flora, la fauna e la sicurezza del territorio”.
Il progetto Il clima che cambia, della durata di cinque anni, ha preso avvio nella giornata di giovedì 13 ottobre, con l’invio formale della lettera a tutte le scuole italiane, che avranno tempo fino al 15 novembre prossimo per aderire. Dopo quella data ci saranno tre incontri formativi (uno a novembre e due a dicembre) condotti da Scenari Digitali sulle tecnologie e le strumentazioni utilizzate, e da esperti del Cnr.
A gennaio, poi, inizierà l’osservazione, che andrà di pari passo con nuovi momenti di formazione rivolti sia agli studenti che ai docenti, che potranno anche assistere in presenza o online a esperienze di laboratori che riguardano ambiti scientifici legati al clima, come quelli della biologia, della fisica e della chimica. Le classi aderenti, inoltre, relazioneranno su quello che hanno visto, inviando, compatibilmente con il monitoraggio, i propri lavori che verranno poi presentati in occasione della prossima Festa di Scienza e Filosofia.