Niente Festa dei Ceri, a Gubbio,  dopo l’annullamento per il secondo anno consecutivo a causa dell’emergenza sanitaria Covid 19. E’ stata, infatti, esclusa la possibilità dello svolgimento di un’edizione straordinaria in autunno in alternativa a quella tradizionale del 15 maggio. Questo, è quanto è stato comunicato dal sindaco di Gubbio nel corso di una conferenza stampa svoltasi in Comune, alla presenza di tutte le rappresentanze delle famiglie ceraiole, in cui è stato fatto il punto sulla situazione.

“La festa festa indiscutibilmente il momento massimo della nostra comunità -ha spiegato il sindaco- che omaggia il suo patrono, non va snaturata e vanno salvaguardati i suoi profondi valori religiosi, spirituali, civili, laici, ubaldiani: per questo stiamo lavorando per l’edizione del 15 maggio del prossimo anno. Nessuno è indifferente ai due anni che abbiamo vissuto, c’è dolore, amarezza e sconcerto generalizzato ma dobbiamo impegnarci insieme a maggior ragione per poter costruire un percorso al quale occorre lavorare da subito, simulando tutta una serie di ipotesi e di scenari per poter garantire una celebrazione a pienissimo titolo, inclusiva ed essenzialmente rispettosa.

Quello che occorre salvaguardare -ha detto il primo cittadino- è la natura essenziale della Festa dei Ceri che non è solo la corsa ma che sono anche altri momenti fondamentali. E questo lo dobbiamo costruire unitamente a tutte le istituzioni coinvolte – ha proseguito -, da quelle sanitarie allo Stato, per capire che festa noi possiamo garantire.

In merito alle polemiche sollevate dopo il nuovo annullamento, devo ricordare come i Ceri sono, innanzi tutto, espressione della nostra comunità, della nostra storia, delle nostre tradizioni, dei nostri valori, del nostro profondo legame con il patrono e rappresentano un portato antropologico e culturale che dura da secoli e che si è stratificato nel tempo proprio attraverso i sentimenti del popolo eugubino.

Vorrei che in queste dispute -ha concluso il sindaco- non si perda di vista quanto abbiamo elaborato culturalmente e anche realizzato progettualmente con una miriade di iniziative espositive, documentarie, archivistiche e formative:  un patrimonio che affidiamo alle giovani generazioni”.