Dalla Germania
Le autovetture, provenienti soprattutto dalla Germania ma in qualche caso anche dalla Danimarca, venivano acquistate senza che venisse versata l’Iva in Italia, grazie anche a un sistema di false attestazioni che venivano depositate presso gli Uffici della Motorizzazione di Palermo e Foggia. Secondo le certificazioni, erano stati gli acquirenti finali, ignari del meccanismo fraudolento, ad acquistare le automobili nel Paese comunitario. Nel corso delle indagini i funzionari Adm hanno sentito i proprietari dei mezzi, più di 100 le auto oggetto della presunta evasione, che non solo hanno disconosciuto la paternità dei documenti consegnati agli uffici della Motorizzazione ma confermato l’acquisto presso un concessionario umbro. L’analisi dei rischi e l’accesso alle banche dati dell’Agenzia ha consentito poi di risalire a una serie di società italiane che si interponevano nei vari passaggi per attuare la frode carosello con falsi crediti Iva basati su fatture inesistenti.