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Gradito ritorno al ‘Cucinelli’ di Solomeo, l’8 e 9 novembre, per Peter Brook

Written by on 08/11/2021

Gradito ritorno al ‘Cucinelli’ di Solomeo, l’8 e 9 novembre, per Peter Brook

Il regista britannico in Umbria per la prima rappresentazione in Italia di 'Tempest project'

08/11/2021

Peter Brook (Tempest project)

Una scena di 'Tempest project' di Peter Brook in scena al Teatro Cucinelli di Solomeo

Con la prima rappresentazione in Italia di Tempest project, torna a Solomeo Peter Brook. Il regista britannico che ha profondamente rivoluzionato il modo di fare teatro nel mondo, fa tappa per la sesta volta nella nostra regione lunedì 8 a martedì 9 novembre alle ore 21, per l’anteprima della Stagione del Teatro Cucinelli, organizzata dallo Stabile dell’Umbria. Una particolare rilettura, come dice il titolo dello spettacolo, de La Tempesta di William Shakespeare realizzata assieme ad Marie-Hélène Estienne, che vede in scena attori di diverse nazionalità: Alex Lawther, Sylvain Levitte, Paula Luna, Fabio Maniglio, Luca Maniglio, Ery Nzaramba.

La Tempesta è un enigma, è una favola -spiegano Peter Brook e Marie-Hélène Estienne- in cui nulla sembra poter essere preso alla lettera e se rimani in superficie la sua qualità nascosta ti sfugge. C’è una parola che ricorre molto spesso nella commedia, è la parola libertà e come sempre con Shakespeare la parola non è usata in modo ovvio, diventa un suggestione che riecheggia in tutta la pièce come un’eco. Calibano vuole la sua libertà, Ariel vuole la sua che non è la stessa e Prospero deve liberarsi dal compito che si è prefisso, la vendetta e tutto ciò che ne consegue e che gli impedisce di essere libero.

Il duca Prospero, immerso nei suoi libri, alla ricerca dell’occulto, preso nei suoi sogni fu tradito da figlio fratello. Arrivato in esilio sull’isola, si potrebbe credere che troverà la sua libertà perché possiede l’arte della magia e può trasformare gli elementi. Ma questa magia non riguarda gli umani. Un vero uomo non dovrebbe oscurare il sole di mezzanotte, né portare i morti dalle loro tombe, iniziare una terribile tempesta e fare prigionieri dei suoi ex nemici.

La voglia di vendetta divora Prospero che perdonerà solo quando arriva l’amore, l’amore che sua figlia prova per il figlio del suo nemico il Re di Napoli che invade e trasforma i due giovani. Dovrà quindi affrontare se stesso e il suo cuore e decidere di abbondonare la magia, seppellire il suo bastone, perdonare gli usurpatori, soprattutto suo fratello, rimettere in libertà Ariel e persino Calibano, rinunciare al potere che la magia gli ha dato. Stare finalmente davanti a noi, umili, chiedendo perdono.

L’ultima parola nell’opera, probabilmente l’ultima parola scritta da Shakespeare è la parola Libero”.

Un gradito ritorno in Umbria, come dicevamo, per il regista britannico più volte ospite a Solomeo.

“Un ritorno -commenta Brunello Cucinelli– che è per me motivo di grande gioia. Oltre alla profonda ammirazione per il suo genio e la sua immensa e rivoluzionaria opera, mi unisce a questo grande maestro della scena un profondo affetto.

Considero, dunque, un privilegio ospitare in prima assoluta in Italia Tempest Project, nel quale torna a confrontarsi con La Tempesta, il capolavoro shakespeariano già messo in scena nel 1990, in un allestimento che in molti considerano la sua opera più potente e significativa”.

 


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