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Editoria, in Umbria crisi sempre forte: ma c'è chi ci scommette

Written by on 01/06/2017

Editoria, in Umbria crisi sempre forte: ma c'è chi ci scommette

01/06/2017

PERUGIA – In questi giorni sono stati pubblicati in Gazzetta ufficiale altri due decreti attuativi della legge di riforma dell’editoria approvata lo scorso ottobre. Una serie di provvedimenti che mettono l’attenzione sulla crisi che da anni sta attraversando l’editoria, infatti nella normativa vengono, anche indicati i nuovi criteri per il riconoscimento degli stati di crisi delle imprese editrici.
Stato di crisi Per quanto riguarda i nuovi criteri stabiliti in materia di stati di crisi, potranno accedere alle misure di integrazione salariale straordinaria, per non più di 24 mesi in un quinquennio mobile, le imprese interessate da riorganizzazione aziendale in presenza di crisi, crisi aziendale (compresi i casi di cessazione dell’attività produttiva dell’azienda o di un ramo di essa anche in costanza di fallimento) e contratto di solidarietà.
Legge regionale E una legge regionale sull’editoria è attesa anche in Umbria dove, da più di un anno, Regione, Asu (Associazione Stampa Umbra) e l’Ordine regionale dei Giornalisti stanno lavorando per arrivare alla definizione di una nuova norma che aiuti ad uscire dalla crisi che ha esiste a livello nazionale ma che sul territorio umbro ha colpito in maniera particolarmente forte. A gennaio 2016, l’audizione durante la prima commissione regionale alla quale il presidente dell’ordine dei giornalisti dell’umbria Roberto Conticelli, e la presidente dell’Associazione stampa umbra, Marta Cicci, presentarono i dati della crisi dell’editoria in Umbria.
I numeri Secondo il presidente dell’Ordine Conticelli, si tratta di una crisi che “non si vede perché i giornali continuano ad uscire ma la forza lavoro si è dimezzata tra i professionisti ed azzerata per i pubblicisti, visto che ne lavora meno di un decimo”. Secondo i dati del 2016, tra i mille e 600 iscritti all’ordine, ci sono un migliaio di i giovani pubblicisti in cerca di occupazione. Da una statistica dell’Ordine nazionale, soltanto in Basilicata si legge meno che in Umbria che è una tra le ultime tre regioni ad aver sviluppato il web negli ultimi due anni. Nel panorama della comunicazione regionale c’è scarsa attenzione anche per una crisi endemica dei giornali.
Uscire dalla crisi E in un periodo nero per l’editoria c’è chi invece vuole scommettere sull’informazione. In occasione della 51esima Giornata mondiale per le comunicazioni sociali – che la Chiesa celebra ogni anno nella domenica dell’Ascensione – mercoledì mattina è stato presentato il nuovo progetto editoriale dei media ecclesiali umbri, promosso dalla Commissione regionale per le comunicazioni sociali della Conferenza Episcopale umbra. A palazzo arcivescovile di Perugia, a illustrare i contenuti del progetto editoriale è stato il vescovo ausiliare di Perugia-Città della Pieve monsignor Paolo Giulietti. Presenti anche il presidente del Corecom, Marco Mazzoni, e il presidente dell’ordine dei giornalisti dell’Umbria Roberto Conticelli che, ai microfoni di Umbria Radio, ha parlato dell’importanza di un progetto di investimento editoriale in questo momento di crisi e del ruolo della chiesa nella comunicazione in Umbria.


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