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Assisi, morta durante una battuta di caccia: arrestato un uomo

Written by on 28/01/2023

Assisi, morta durante una battuta di caccia: arrestato un uomo

L'uomo individuato come quello che ha sparato è stato arrestato dai carabinieri venerdì pomeriggio: è accusato di omicidio volontario

28/01/2023

Un carabiniere

Un carabiniere

Non un incidente, una caduta che poteva avere fatto partire un colpo dal suo fucile da caccia, come si era ipotizzato inizialmente ma Davide Piampiano, 24 anni, è morto dopo essere stato raggiunto dal colpo esploso da un’altra persona, “presumibilmente” anche lui partecipe di una battuta al cinghiale nelle campagne di Assisi. Come documentato anche dalle immagini delle piccola telecamera, una GoPro, che la vittima aveva sempre con sé per poi mettere sui social le immagini. L’uomo di 56 anni, individuato come quello che ha sparato è stato arrestato dai carabinieri venerdì pomeriggio. Omicidio volontario con dolo eventuale il reato che gli viene contestato in un’ordinanza di custodia cautelare in carcere disposta dal gip di Perugia. Al momento non viene ipotizzato alcun movente per l’uomo finito in carcere, residente ad Assisi. Piampiano erano morto l’11 gennaio scorso raggiunto al petto da un colpo di fucile calibro 12 durante una battuta all’interno del parco del Monte Subasio, in località Fosso delle Carceri.

Prima ricostruzione

Da una prima ricostruzione della dinamica, basata sulle dichiarazioni rese da vari testimoni, era emerso,  riferiscono i carabinieri , che Piampiano si trovava a caccia con un altro amico e che un terzo cacciatore, non impegnato con loro nella battuta ma residente in quella località, lo aveva trovato in fin di vita dopo avere udito in lontananza uno sparo ed essersi avvicinato per verificare se i due fossero riusciti ad abbattere un cinghiale. L’autopsia aveva fatto emergere numerosi dubbi sull’ipotesi che il colpo fosse stato esploso accidentalmente dallo stesso Piampiano, poiché sembrava da escludersi che potesse essere partito a bruciapelo. Le indagini dei carabinieri di Assisi coordinati dalla Procura di Perugia hanno così portato a ricostruire una diversa dinamica dei fatti. Anche grazie ai filmati ripresi con una una GoPro (una piccola telecamera) che la vittima utilizzava per pubblicare suoi contenuti sui social. Immagini risultate particolarmente crude e drammatiche che hanno portato gli inquirenti a stabilire che il colpo fatale certamente non è stato esploso dal fucile di Piampiano a seguito di una caduta, ma da quello di un terzo “presumibilmente” anche lui nella battuta di caccia. Questi – sempre in base alla ricostruzione accusatoria -, accortosi di quanto accaduto, avrebbe poi cercato di depistare le indagini alterando lo stato dei luoghi, scaricando l’arma del ventiquattrenne, disfacendosi del proprio fucile e della giacca da caccia e soprattutto “omettendo di chiamare tempestivamente” i soccorsi, avvisati dopo vari minuti da un altro giovane che si trovava a caccia e che nel frattempo era sopraggiunto. “Tale comportamento omissivo – spiegano gli inquirenti in un comunicato – ha consentito di ipotizzare a carico dell’autore dello sparo l’ipotesi dolosa di omicidio, avendo egli con la sua scelta di non chiamare immediatamente i soccorsi accertato il rischio che il soggetto colpito potesse morire”.


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