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Crisi d’impresa, adesso la Regione presenta una task force per la gestione

Written by on 18/02/2021

Crisi d’impresa, adesso la Regione presenta una task force per la gestione

"Bene la strumentazione predisposta, ma serve piena condivisione anche da parte datoriale" commentano Cgil Cisl e Uil dell'Umbria

18/02/2021

convenzione università-confidustria

L'interno di un'industria metalmeccanica

PERUGIA- L’assessore regionale allo sviluppo economico, Michele Fioroni, ha incontrato mercoledì 17 febbraio i sindacati per presentare la nuova task force per la gestione delle crisi d’impresa.

“Un progetto -ha affermato l’assessore- che segna un forte cambio con il passato e punta a implementare nuove modalità per identificare quelle situazioni che possono trasformarsi in future crisi d’impresa e per gestire in modo più rapido ed efficace le crisi già conclamate”.

La task force sarà composta dagli uffici regionali di Gepafin, Sviluppumbria e Arpal con il supporto di Anpal servizi. Saranno due le modalità che porteranno all’attivazione del gruppo di lavoro: in caso di crisi conclamata, con l’apertura dei tavoli nazionali e regionali; in presenza di una situazione identificata come rischiosa, che porterà all’apertura del tavolo regionale su richiesta diretta dell’imprenditore o su segnalazione delle organizzazioni sindacali e datoriali o delle istituzioni locali.

Tra le novità più rilevanti messe in campo vi è, infatti, il cosiddetto allarme preventivo, che mira a prevenire l’emergere della crisi d’impresa al primo manifestarsi di difficoltà economico-finanziaria e prevede che un componente della task force, nel suo ordinario operato, rilevando dei fattori di rischio, informi l’impresa delle possibilità di richiedere di attivare l’intervento della stessa. Questa attività di early warning sarà di particolare importanza per impegnare risorse e tempo su quelle crisi che possono considerarsi reversibili e che non abbiano già superato la soglia del non ritorno dal punto di vista bancario.

Fra i diversi indicatori che saranno utilizzati per determinare la necessità di un intervento preventivo, particolarmente rilevanti saranno le informazioni raccolte da Arpal rispetto alle aziende che richiedono ammortizzatori sociali e quelli elaborati con il software messo a disposizione della Regione da Gepafin che, attraverso l’accesso alla centrale rischi, permette di analizzare la situazione patrimoniale e finanziaria dell’impresa.

“Fondamentale -ha sottolineato l’assessore Fioroni– sarà quindi il ruolo e il coordinamento tra tutti i componenti della task force, non ultima Sviluppumbria Spa, che svolgerà uno specifico ruolo di scouting di potenziali investitori, mettendo anche a disposizione il suo accesso alle banche dati che ha in abbonamento.

La task force verrà inoltre dotata di una cassetta degli attrezzi composta da un mix di interventi differenti, per cui la Regione Umbria metterà a disposizione importanti risorse e fondi per gestire in maniera efficace le crisi più complesse”.

Dopo l’incontro con i sindacati, il prossimo step prevede che il progetto sia oggetto di partecipazione con le varie associazioni di categoria.

 

È positivo il giudizio che Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria hanno dato  a margine dell’incontro.
“Bene la strumentazione messa in campo, con una logica di prevenzione delle crisi e di tutela dell’occupazione -commentano i segretari dei tre sindacati, Vincenzo Sgalla, Angelo Manzotti e Claudio Bendini– La task-force finalmente mette insieme le varie agenzie regionali e l’assessorato allo Sviluppo Economico. Abbiamo, però, ribadito all’assessore che è fondamentale affrontare le crisi prima che siano irreversibili e mettere gli ammortizzatori sociali al servizio di una nuova occupazione.
Tutto ciò, anche in previsione di un anno molto difficile, a causa della pandemia e delle crisi industriali già in corso. Per questo, abbiamo detto all’assessore Fioroni, che, a questo punto, serve una condivisione del principio no ai licenziamenti anche da parte delle associazioni datoriali umbre.
Questo farà la differenza sull’efficacia dello strumento discusso.
Pensiamo che l’Umbria abbia bisogno di questo strumento -concludono i sindacati– che sarà realmente efficace solo se la ci sarà una chiara condivisione tra tutti i soggetti economici e sociali del principio che in Umbria non va perso nemmeno un altro posto di lavoro.


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