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Covid in Umbria, per under 30 tampone gratis al posto del vaccino

Written by on 29/07/2021

Covid in Umbria, per under 30 tampone gratis al posto del vaccino

L'atto sarà approvato venerdì in Giunta e riguarda i giovani che hanno già aderito alla campagna vaccinale

29/07/2021

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Un medico effettua un tampone

PERUGIA – Tampone anti Covid gratis per gli under 30: è la nuova misura annunciata dall’assessore regionale alla salute Luca Coletto, giovedì nel corso della conferenza stampa settimanale con gli esperti della Regione Umbria per fare il punto sull’andamento epidemiologico e sullo stato di avanzamento della campagna vaccinale anti- Covid nella nostra regione.

Tampone gratuito per under 30 non ancora vaccinati

Nel corso della conferenza stampa di aggiornamento dell’andamento dell’epidemia Covid in Umbria, l’assessore regionale alla salute, Luca Coletto ha annunciato la presentazione venerdì in Giunta di un atto che riguarda gli under 30 che non hanno ancora ricevuto la somministrazione delle dosi di vaccino. Si tratta di una possibilità, per coloro che hanno già effettuato la prenotazione per il vaccino anti Covid, ma che non sono riusciti ancora a vaccinarsi per ragioni organizzative, di sottoporsi gratuitamente ad un tampone. Il tampone Covid per gli under 30, potrà essere effettuato presso i medici di medicina generale o il pediatra, fino al 31 agosto e si sostituisce al mancato vaccino dando la possibilità ai potenziali vaccinandi di essere coperti in un tempo utile per le vacanze o altri impegni impellenti. Sull’obbligo di green pass o di vaccino per insegnanti, Coletto si è detto favorevole ad una soluzione omogenea per tutto il territorio nazionale che possa essere presa di comune accordo a livello di Conferenza delle Regioni. “La scuola – ha commentato l’assessore – è un ambito complesso e difficile, non bisogna tornare a sospendere le lezioni. Sono certo che con le vaccinazioni su base volontaria degli alunni,  e del personale scolastico, la situazione sarà diversa dall’anno scorso. Dobbiamo eliminare la Dad, perché la socialità per i giovani è fondamentale”.

I dati sull’andamento della curva dei casi

Per quanto riguarda i dati sull’andamento della curva, il dottor Marco Cristofori del gruppo epidemiologico, ha sottolineato che i dati umbri sono in linea con quelli nazionali. “La curva della media mobile sta aumentando – ha spiegato -, anche se nell’ultima settimana i casi non stanno raddoppiando velocemente come nelle scorse settimane, ma al contrario si stanno stabilizzando su valori che, comunque, sarebbe meglio ridurre”. L’andamento dell’Rt calcolato al 28 luglio, sta scendendo ma è ancora vicino a 2, e “ci aspettiamo ancora un lieve aumento della curva epidemica visto che l’incidenza settimanale è passata da 22 a 59, con la provincia di Perugia che fa registrare un’incidenza leggermente superiore alla provincia di Terni”. Alcuni distretti della regione hanno superato il livello di 50 casi ogni 100 mila abitanti, e ci sono alcuni focolai importanti sul territorio della Media Valle e alto Tevere e del Trasimeno. L’età mediana dei casi si sta abbassando: da 47 anni è scesa gradualmente e, tra i mesi di giugno e luglio, si è avvicinata al 25esimo percentile. “Più della metà delle persone intercettate – ha detto Cristofori – hanno attorno ai 20 anni, ovvero si tratta della popolazione che gira di più e che ha più contatti e con una copertura vaccinale ancora non efficace”. La dottoressa Carla Bietta ha poi sottolineato che c’è un rialzo della curva relativo al tasso di incidenza dei positivi, un rialzo “coerente con il resto del Paese”. L’Umbria, inizialmente sotto la media nazionale, ora è passata al di sopra, con un tasso di positività che continua ad aumentare significativo della forte ripresa dell’epidemia nel territorio. Il rapporto tra positivi e tamponi in Umbria è al 5,16, mentre , prima della ripresa del vigore della curva, era sotto l’1. L’aumento dei casi, ha spiegato ancora Bietta, “è a carico delle popolazioni più giovani,  con una crescita esponenziale della curva relativa ai 12-18enni e 19-24enni che sono coloro che “girano di più, non sono vaccinati e che hanno una bassa percezione del rischio di contagio”. L’indice di gravità dell’Umbria, relativo ai pazienti Covid ricoverati,  è inferiore alla media italiana. La nostra regione, infatti, ha un tasso di prevalenza di ricovero complessivamente più basso. L’andamento dei  ricoveri ordinari ha avuto un piccolo rialzo, ma nelle terapie intensive la quota dei ricoveri è contenuta rispetto a quello che poteva essere in una situazione precedente, con lo stesso numero di casi che abbiamo ora. “Il contenimento della gravità contenuta è merito dei vaccini – conferma Bietta -. Le persone in terapia intensiva non erano vaccinate, anche se i numeri sono piccoli, possiamo comunque dire che la vaccinazione ha funzionato”. I dati del sequenziamento delle varianti, aggiornati al 15 luglio in Umbria: la variante Alfa è presente nel 23,1% dei casi mentre la variante Delta nel 67,3% dei casi. “Se incrociamo i dati dei sequenziamenti con i dati dell’incremento dell’incidenza e con la pressione sugli ospedali – ha commentato D’Angelo -, ci rendiamo conto che il vaccino ha una sua notevole efficacia perché comunque si riduce il tasso di ospedalizzazione”. “Il vaccino – ha rincarato Cristofori – non solo evita le forme più gravi della malattia, ma copre anche dal contagio. Se non avessimo fatto le vaccinazioni, l’Rt della variante Delta invece di essere a 2, come è oggi, sarebbe stato a 6 e invece di 100 contagi al giorno ne avremmo avuti 400”. Anche rispetto ai valori sui decessi, l’Umbria ha numeri inferiori della media nazionale.

La campagna vaccinale

Sono il 72,28% della popolazione umbra coloro che hanno ricevuto la prima dose di vaccino anti -Covid, mentre arriva al 57,74 la percentuale di chi ha concluso il ciclo vaccinale. Si sta ancora procedendo con la vaccinazione di tutte le fasce d’età ma “è prioritario l’intervento sulle fasce d’età 20-29 e 12-19 – ha detto il commissario regionale all’emergenza Covid Massimo D’Angelo -. Fino ad oggi i prenotati alla campgana vaccinale relativamente alle due fasce d’età sono rispettivamente il 49,7% e il 18,5%”. Nei primi dieci giorni di agosto, D’Angelo ha spiegato che verranno inviati degli inviti ai giovani tra i 12 e 29 anni che non hanno ancora aderito alla campagna vaccinale per sensibilizzarli al tema. Rispetto ai rinvii delle somministrazioni, complici ferie e vacanze, sono 1.733 quelli tra i giovani tra i 20 e i 29 anni e 1.274 tra i 12-19. “Li richiameremo dopo 10 giorni – ha spiegato D’Angelo – affinché, se si tratta di rimando per ferie, avranno il tempo per rientrare e fissare un nuovo appuntamento. E guardando alle vaccinazioni sui luoghi di lavoro, è stata completata la platea di Confindustria Assisi, mentre in Val Nerina sono stati completatati 12 comuni. All’appello mancano Norcia e Cascia.

La vaccinazione pediatrica

Rispetto alla vaccinazione pediatrica, il commissario regionale all’emergenza Massimo D’Angelo ha specificato che è in corso di approvazione da parte di Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco) il vaccino Moderna per la fascia d’età pediatrica. “Si può intervenire solo sulla base delle disposizioni nazionali – ha specificato D’Angelo – anche se il vaccino è già stato adottato da Ema (European Medicines Agency). “Abbiamo fatto una richiesta ulteriore di vaccino Moderna – ha spiegato il commissario – anche in vista dell’approvazione dell’Aifa per la somministrazione alle fasce d’età 12-18”.


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