Covid, riprendono in Umbria le vaccinazioni con AstraZeneca
Written by enricotribbioli on 19/03/2021
Covid, riprendono in Umbria le vaccinazioni con AstraZeneca
"Accelerare in ogni modo la campagna" chiede l'assessore regionale alla Sanità Coletto
19/03/2021
PERUGIA- L’Umbria è già pronta a riprendere le vaccinazioni con AstraZeneca. Lo ha assicurato l’assessore regionale alla Sanità Luca Coletto.
“Dobbiamo attendere il via libera dell’Aifa atteso nel primo pomeriggio di oggi -ha detto- ma noi saremmo in grado di riprendere le somministrazioni dalla mattina. Comunque non appena ci sarà il via liberà le vaccinazioni ricominceranno. Come ha certificato l’Ema i suoi benefici continuano ad essere molto superiori ai rischi”.
Via libera dall’Agenzia italiana del farmaco
Sentito il ministro della Salute, la Direzione generale della Prevenzione e il Consiglio Superiore di Sanità, l’Agenzia italiana del farmaco Aifa ha reso noto che sono venute meno le ragioni alla base del divieto d’uso in via precauzionale dei lotti del vaccino, emanato lo scorso 15 marzo .
Pertanto, da venerdì 19 marzo , non appena il Comitato per i farmaci ad uso umano (CHMP) rilascerà il proprio parere, AIFA procederà a revocare il divieto d’uso del vaccino AstraZeneca, consentendo così una completa ripresa della campagna vaccinale a partire dalle ore 15.
La Regione Umbria, non appena ricevuta la disposizione da parte di AIFA, ripartirà immediatamente con le sedute previste per oggi pomeriggio.
I cittadini prenotati per domani mattina riceveranno un sms in cui sarà indicato lo spostamento dell’appuntamento al pomeriggio. A coloro cui è stato sospeso l’appuntamento nelle giornate di martedì, mercoledì e giovedì, verrà data comunicazione del nuovo appuntamento, tramite sms.
Accelerare in ogni modo la campagna vaccinale
“L’Umbria -ha concluso l’assessore Coletto- vuole accelerare in ogni modo possibile la campagna di immunizzazione. Il vaccino, è l’arma per uscire dalla pandemia.
Vaccinare significa non far ammalare la gente, alleggerire la pressione sugli ospedali e di conseguenza far ripartire le attività economiche. Perché per far stare bene la gente bisogna anche farla lavorare”.