
Covid, registrati in Umbria altri 212 contagi nelle ultime 24 ore
Written by enricotribbioli on 02/11/2022
Covid, registrati in Umbria altri 212 contagi nelle ultime 24 ore
In crescita il numero dei guariti, mentre non si registra nessun nuovo decesso. Intanto tornano al lavoro quattro medici non vaccinati, secondo quanto comunica l'assessore regionale alla Sanità Coletto
02/11/2022

Un reparto di terapia intensiva
Sono duecentododici i nuovi contagi Covid registrati in Umbria nelle ultime ventiquattro ore. Questo, secondo l’aggiornamento epidemiologico relativo a mercoledì 2 novembre pubblicato dalla dashboard del sito della Regione, secondo cui salgono a 402.297 totali dall’inizio dell’epidemia. Gli attualmente positivi sono in tutto 4.965 (centottantasei in meno): di questi, duecentotrentadue sono ricoverati negli ospedali (due in più), di cui otto in terapia intensiva (uno in più), centotredici in area medica Covid (due in meno) e centoundici (tre in più) in altri reparti. Nessun nuovo decesso, è stato, invece, registrato mentre i guariti sono 395.146 (trecentonovantotto in più). I tamponi eseguiti nell’ultimo giorno sono 868 totali: centoquarantotto con test molecolare e settecentoventi con test antigenico rapido.
Quattro medici non vaccinati tornano al lavoro
In Umbria sono quattro i medici non vaccinati per il Covid che rientrano oggi al lavoro insieme a trentatre appartenenti alle professioni socio-sanitarie, infermieri e oss. A fare il quadro, dopo gli ultimi provvedimenti del Governo, è l’assessore regionale alla Sanità Luca Coletto. “Sono numeri piccoli -rileva- e questo depone in favore della sensibilità del nostro personale e, perché no, del buon lavoro della Regione. Come previsto dalla normativa, medici, infermieri e oss saranno destinati ai cosiddetti reparti non sensibili. Rientrano senza sanzioni, e il loro ritorno al lavoro mi sembra un buon risultato data la mancanza di medici e infermieri”. L’assessore torna a ribadire la necessità di rivedere il sistema di ingresso alla facoltà di medicina.
“Va tolto il test per l’accesso perché è completamente inutile. E’ necessario -aggiunge Coletto- l’accesso libero al biennio di tutte le facoltà sanitarie e quindi introdurre un vaglio al termine di questo periodo. Uno sbarramento fatto in base al merito”.