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Covid, prosegue in Umbria, se pur lentamente, la risalita degli attualmente positivi

Written by on 24/03/2022

Covid, prosegue in Umbria, se pur lentamente, la risalita degli attualmente positivi

Registrati, inoltre, altri due decessi che portano il numero complessivo delle vittime a quota 1.782. Peggiora, invece, secondo il Gimbe il dato degli attualmente positivi per 100 mila abitanti

24/03/2022

curva epidemica

Un laboratorio medico

Continua, seppur più lentamente rispetto alle scorse settimane, la risalita degli attualmente positivi al Covid in Umbria, ad oggi 21.556, centouno in più rispetto alla giornata di ieri.

Secondo i dati pubblicati dalla dashboard del sito della Regione aggiornati al 24 marzo, sono 1.807 i nuovi casi accertati e 1.704 i guariti. Registrati, inoltre, anche altri due decessi che portano il numero complessivo delle vittime per il virus in Umbria a quota 1.782. Nelle ultime ventiquattro ore sono stati analizzati 2530 tamponi molecolari e 8.568 test antigenici con un tasso di positività al Covid in calo al 16,28%.

In aumento, invece, il numero dei pazienti ricoverati negli ospedali umbri, duecentotre (otto in più rispetto a ieri), di cui quattro (dato stabile) nei reparti di terapia intensiva.

Le vaccinazioni

Alle ore 8 di giovedì 24 marzo risultano somministrate 2.018.404 dosi di vaccino in Umbria, pari al 96,5% delle dosi disponibili (2.090.589). Prima dose per 741.120 soggetti, pari all’85,90% della popolazione avente diritto. Ciclo vaccinale completo per 745.897 persone, pari all’86,38% della popolazione avente diritto. Terza dose per 553.602 soggetti, pari al 64,33% della popolazione avente diritto.

Secondo il Gimbe rallentano i nuovi casi Covid

Rallenta in Umbria l’aumento dei nuovi casi Covid secondo il monitoraggio settimanale della Fondazione Gimbe. Nella nella settimana dal 16 al 22 marzo si registra, infatti, un incremento del 17,1 per cento mentre questo dato era più 70 per cento a giovedì scorso. Gimbe rileva inoltre una performance in peggioramento per i casi attualmente positivi per 100.000 abitanti, 2.421 (erano stati 1.933). La popolazione che ha completato il ciclo vaccinale è pari 84,8% (media Italia 83,9%) a cui aggiungere un ulteriore 1,4% (1,7%) solo con prima dose. Il tasso di copertura vaccinale con terza dose è del 85,7% (84,0%) e con la quarta del 10,8% (6%).

Somministrato l’anticorpo monoclonale Evusheld

 La curva epidemica, come pure la media mobile a 7 giorni in Umbria mostra la tendenza alla stabilizzazione rispetto alle settimane precedenti. L’incidenza settimanale mobile per 100.000 abitanti al 23 marzo è pari a 1.549: questi i dati del report settimanale elaborato dal Nucleo epidemiologico regionale comunicati dall’assessore alla Salute, Luca Coletto. L’RDt sulle diagnosi calcolato per gli ultimi 14 giorni con media mobile a 7 giorni diminuisce attestandosi ad un valore di 0,98. L’andamento regionale dell’incidenza settimanale mobile per classi di età conferma tassi superiori alla media regionale per la popolazione tra 3 e 44 anni: in particolare la popolazione i 6 e 13 anni raggiunge incidenze superiori ai 2500 casi x 100.000 abitanti. Tutte le classi di età mostrano una tendenza alla stabilizzazione dei valori e tutti i Distretti sanitari hanno l’incidenza superiore a 1.000 casi per 100.000 abitanti. Rispetto alla settimana precedente si osserva un leggero aumento nell’impegno ospedaliero regionale soprattutto a carico dell’area medica (al 23 marzo 203 ricoveri di cui 4 in terapia intensiva). Nella settimana tra il 14 e 20 marzo si registrano 15 decessi.

Il farmaco

L’assessore Coletto ha inoltre reso noto giovedì,  che è stato prescritto presso la Clinica di Malattie Infettive dell’Ospedale di Perugia, il primo trattamento con l’anticorpo monoclonale Evusheld per la profilassi pre-esposizione del Covid. Il farmaco è stato somministrato presso il Day Hospital (di Malattie Infettive) ai primi tre pazienti seguiti dal reparto di Ematologia. “Diversamente dagli altri trattamenti fino ad ora effettuati – ha spiegato la professoressa Daniela Francisci, direttore di Malattie Infettive dell’Ospedale di Perugia – la somministrazione di questo monoclonale è rivolta a persone che non hanno contratto l’infezione da Sars CoV-2, ma che presentano un rischio molto elevato di avere un decorso severo in caso di positività. Si tratta di pazienti con marcata compromissione della risposta immunitaria – ha proseguito –  che stanno facendo terapie immunosoppressive e che non hanno sviluppato anticorpi nonostante la vaccinazione, o che, al contrario, non hanno potuto sottoporsi alla vaccinazione per motivi di salute”.

Evusheld è l’associazione di due anticorpi monoclonali, il Tixagevimab e il Cilgavimab.: “sono entrambi diretti verso la proteina Spike di Sars-Cov-2, ma somministrati insieme funzionano ancora meglio per prevenire l’infezione – continua la professoressa Francisci – inoltre, hanno una protezione molto lunga, da sei mesi ad un anno e, a differenza degli altri trattamenti, non vengono iniettati per via endovenosa, ma per via intramuscolare”. La prescrizione di Evusheld è affidata ai centri autorizzati da ciascuna Regione ed è sottoposta a registro di monitoraggio AIFA, mentre la selezione dei pazienti è affidata ai medici di medicina generale ed ai centri specialistici di riferimento che li hanno in cura. “Questo tipo di monoclonale – conclude la professoressa – dovrebbe essere efficace per tutti i tipi di varianti, gli studi sono in corso”.


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