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Covid, in calo in Umbria i ricoverati anche nelle terapie intensive

Written by on 09/03/2021

Covid, in calo in Umbria i ricoverati anche nelle terapie intensive

Conferma dell'aumento del numero dei guariti, rispetto ai nuovi casi. Botta e risposta tra maggioranza e opposizione sulle politiche di contenimento, nel corso dell'ultima riunione dell'Assemblea legislativa

09/03/2021

un medico in un reparto Covid

In calo in Umbria i ricoverati Covid anche nelle terapie intensive

PERUGIA- In calo in Umbria il numero dei ricoverati Covid negli ospedali: è quanto emerge dai dati pubblicati dalla dashboard del sito della Regione, aggiornati al 9 marzo.

Andando nel dettaglio, sono in tutto cinquecentodieci (sei in meno rispetto a ieri), settantanove dei quali (cinque in meno), nei reparti di terapia intensiva. Sempre nelle ultime ventiquattro ore, sono stati registrati duecentotrentadue nuovi positivi e sette morti.

Effettuati 4.762 tamponi e 3.761 test antigenici, con un tasso di positività del 2,7 per cento sul totale e del 4,87 per cento  sui soli molecolari.

Gli attualmente positivi al Covid, sono ora 6.870, (ottantacinque in meno di ieri).

 

Botta e risposta tra maggioranza e opposizione  in Assemblea legislativa

 

“Serve un monitoraggio per comprendere quali saranno gli effetti sia sul piano fisico che psicologico dei pazienti. Occorre una presa in carico da diversi professionisti”.

Lo ha detto l’assessore regionale alla Salute Luca Coletto, stamani, nel corso dell’ultima riunione dell’Assemblea legislativa, rispondendo ad una interrogazione di tutti i consiglieri della minoranza (primo firmatario il capogruppo Pd, Tommaso Bori). Un intervento, in merito alle condizioni di salute dei pazienti post-Covid e sui protocolli inerenti al  percorso di assistenza pazienti con postumi post-covid a breve, medio e lungo termine (sindrome long covid).

“Diversi pazienti post Covid -ha spiegato Bori- presentano una persistente insufficienza respiratoria cronica, esiti fibrotici e bolle distrofiche, rendendo dunque necessario un attento follow-up e il loro inserimento in adeguati programmi di riabilitazione polmonare.

Oltre ai sintomi respiratori -ha aggiunto- un aspetto da non sottovalutare sono la depressione e, in generale, i risvolti psicologici della malattia, poiché chi è stato ricoverato ha vissuto un’esperienza dolorosa sia dal punto di vista fisico che mentale. Il ritorno alla vita di tutti i giorni può essere un’impresa ardua, per questo è necessario porre l’accento sull’assistenza psicologica fornita ai pazienti”.

Immediata la risposta dell’assessore alla Salute.

“Dopo un prolungato ricovero e uso dei farmaci -ha replicato Coletto- possono residuare postumi o complicanze di cui ancora non si hanno sufficienti dati a disposizione. Abbiamo realizzato un documento con indicazioni utili a orientare i percorsi di follow up per pazienti covid, che comprende sia le modalità di accesso per il follow up che le procedure diagnostico laboratoristiche di secondo livello, con il coinvolgimento di medici di medicina generale, pediatri, personale medico delle strutture.

Una implementazione delle azioni indicate -ha concluso- terrà conto anche delle risorse disponibili e del numero di pazienti che necessitano di presa in carico”.

 

Vaccinazioni

Nella stessa seduta, l’Assemblea legislativa ha affrontato anche il tema delle vaccinazioni.

“L’Umbria ha una capacità di vaccinazione -ha sottolineato la presidente della Regione Donatella Tesei- che ci potrà permettere di somministrare cinquemila dosi al giorno, più del doppio rispetto a quindici giorni fa. Se avessimo i vaccini saremmo in grado di coprire tutta la popolazione umbra, compresi perfino i neonati, in cinque mesi. Ovvero ad agosto potremmo avere coperto almeno con la prima dose tutta la popolazione umbra, se avessimo i vaccini.

Ho chiesto e continuo a chiedere a gran voce al Governo -ha annunciato- anzitutto il riequilibrio delle dosi per popolazione, sedicimila dosi che spettano all’Umbria ma non furono consegnate da Arcuri nonostante le puntuali richieste fatte da me e dalla Sanità. Ci sono poi ulteriori cinquantamila dosi chieste al ministro Speranza.

C’era stato assicurato, che si sarebbe valutata questa situazione e spero sia anche all’attenzione delle linee direttive del nuovo commissario proprio per combattere le varianti.

Sono convinta che i lockdown generalizzati -ha concluso la presidente- siano misure di assoluta emergenza. Dopo un anno di pandemia servono misure rigorose ma mirate e comprensibili”


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