
Caso Cospito, il Riesame annulla l’ordinanza di custodia in carcere
Written by Annalisa Marzano on 16/03/2023
Caso Cospito, il Riesame annulla l’ordinanza di custodia in carcere
Depositato solo il dispositivo del provvedimento: la motivazione entro 45 giorni
16/03/2023

Il carcere di Capanne a Perugia
Il Tribunale del riesame di Perugia ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Alfredo Cospito e di altri cinque indagati per, a vario titolo, istigazione a delinquere, anche aggravata dalle finalità di terrorismo e di eversione dell’ordine democratico in relazione ad alcuni articoli pubblicati sulla rivista Vetriolo. La notizia è stata data dall’Ansa che ha sentito fonti difensive. Il Riesame ha depositato solo il dispositivo del provvedimento, dopo l’udienza del 14 marzo che si è svolta nell’aula bunker del carcere durante la quale Cospito, attualmente nel Reparto detentivo dell’ospedale San Paolo di Milano, si è collegato in videoconferenza. Non è ancora possibile stabilire per quali motivi sia stata annullata l’ordinanza cautelare che risale al novembre del 2021. La motivazione sarà depositata entro un termine di 45 giorni. Nessuno degli indagati aveva comunque misure cautelari in essere per questo procedimento.
Richiesta di annullamento già accolta in passato
Il Riesame aveva già accolto una prima volta la richiesta di annullamento della misura cautelare ritenendo mancanti i gravi indizi di colpevolezza. La pronuncia era stata quindi impugnata dalla Procura di Perugia davanti alla Cassazione che l’ha annullata con il rinvio per un nuovo esame. I giudici hanno così dovuto nuovamente vagliare la richiesta di annullamento della misura cautelare. Pronunciandosi quindi
per l’annullamento chiesto dalle difese mentre la Procura ne aveva sollecitato la conferma. In un’intervista su Vetriolo, Cospito – era emerso
dall’indagine – scriveva: “colpire, colpire e ancora colpire… dell’anarchia vendicatrice, non rinunciare allo scontro violento con il sistema, alla lotta armata, costi quello che costi”. Nei suoi confronti il gip del capoluogo umbro aveva disposto la custodia cautelare in carcere ritenendolo vertice di un presunto gruppo di anarchico-insurrezionalisti con riferimento nella Fai, con base nello spoletino. Provvedimento poi annullato dal tribunale del riesame come le misure nei confronti degli altri indagati.