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Cortile di Francesco, Marini: sviluppo insieme a qualità della vita

Written by on 22/09/2018

Cortile di Francesco, Marini: sviluppo insieme a qualità della vita

22/09/2018

Cortile di Francesco ad Assisi

ASSISI – “Sulla programmazione va fatto un lavoro complesso immaginando cosa è il benessere di una comunità accanto alla crescita economica e produttiva, mettendo insieme qualità della sviluppo e qualità della vita”: lo ha affermato stamani la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini aprendo il convegno “Gli indicatori dello sviluppo” nell’ambito della quarta edizione del Cortile di Francesco ad Assisi. Presentando per l’occasione anche il quinto aggiornamento dell’Indicatore multidimensionale dell’innovazione, sviluppo e coesione sociale – con l’Umbria che si colloca al 12/o posto nella graduatoria delle regioni italiane e dove emergono sia punti di forza che di debolezza – la Regione Umbria, in collaborazione con il Sacro Convento di Assisi, ha organizzato una riflessione sulla questione economica che caratterizza l’ Italia più in generale e l’Umbria nel particolare, che vedrà intervenire nel corso della giornata, tra gli altri, gli economisti Carlo Cottarelli e Jean-Paul Fitoussi. Durante la prima sessione nella Sala Dono Doni del Sacro Convento, la presidente Marini ha parlato di “Umbria: i territori nella sfida per la coesione”, insieme agli interventi, inoltre, di Luca Ferrucci, docente di Economia e Management all’Università degli studi di Perugia, con la relazione “Sentieri per la crescita: dai beni posizionali per il consumo ai beni relazionali di natura sociale” , il direttore regionale Lucio Caporizzi con “Misurare lo sviluppo e valutare la crescita del benessere dei cittadini” e il dirigente regionale Claudio Tiriduzzi. “Sono relazioni – ha detto Marini – che ci danno elementi per guidare la programmazione regionale”. Nel corso dell’iniziativa la Regione Umbria ha quindi presentato, come spunto per i vari interventi, il quinto aggiornamento dell’ Indicatore per misurare il livello di innovazione, sviluppo e coesione sociale dell’ Umbria che è la risultante di 47 indicatori, a loro volta ricompresi in 7 aree di indagine: Sistema economico produttivo, Mercato del lavoro, Ambiente, Coesione sociale e sicurezza, Istruzione e formazione, Innovazione e ricerca, Salute e sanità. Gli indicatori presi in considerazione si riferiscono nella maggior parte dei casi all’anno 2016 e misurano fenomeni “di contesto”, è stato sottolineato, “volti cioè a misurare fenomeni di fondo i cui mutamenti dipendono da un insieme di fattori spesso non direttamente riconducibili all’azione regionale”. Il posizionamento dell’ Umbria elaborato indica che l’ Umbria nel 2016, con un valore dell’ indice sintetico pari a 0,51, si colloca al 12/o posto nella graduatoria delle regioni italiane, la stessa posizione rispetto al 2015. Emergono quindi per l’Umbria “sia punti di forza che di debolezza rispetto alle altre regioni italiane, nonché progressi, recuperi o persistenti ritardi rispetto al primo anno di indagine”. L’indicatore – è stato evidenziato – mostra una situazione umbra “eccellente” nell’area relativa all’istruzione e formazione e “buona” nell’area salute e sanità, “dove si colloca tra le regioni leader italiane”. L’ Umbria è poi in posizione superiore rispetto alla media italiana in alcune aree: in quella istruzione e formazione, salute e sanità, mercato del lavoro e nell’area coesione sociale e sicurezza. Invece nell’area sistema economico produttivo, ambiente, innovazione e ricerca si colloca al di sotto della media nazionale. Con l’Umbria che nonostante la dura crisi economica “tiene” meglio della maggior parte delle regioni sul mercato di lavoro “confermando una tendenza in atto da molti anni, nonostante la crisi e nell’area coesione sociale e sicurezza”. A seguire ha preso il via la seconda sessione, con Carlo Cottarelli, su “I sette peccati che bloccano l’ economia italiana”. Alle 14, al Salone Papale del Sacro Convento, sono invece in programma gli interventi della ricercatrice Istat Giovanna Tagliacozzo su “Cos’ è l’Agenda Onu 2030” e dell’ economista ed ex ministro Fabrizio Barca sul tema “Come evitare la dinamica autoritaria e riprendere l’ avanzamento sociale: il caso delle aree rurali”. La quarta ed ultima sessione, alle 16, sempre nel Salone Papale, sarà un incontro con l’ economista francese Jean Paul Fitoussi sulla “Misura sbagliata delle nostre vite”.


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