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Consiglio regionale, semaforo verde per il nuovo Piano sociale. AUDIO: la soddisfazione dell'assessore Barberini

Written by on 07/03/2017

Consiglio regionale, semaforo verde per il nuovo Piano sociale. AUDIO: la soddisfazione dell'assessore Barberini

07/03/2017

PERUGIA – Il consiglio regionale ha approvato, con i 13 voti favorevoli della maggioranza, 3 contrari (De Vincenzi-RP, Mancini e Fiorini-LEGA) e 4 astenuti (Squarta-FDI, Ricci-RP, Liberati e Carbonari-M5S), il nuovo Piano sociale regionale, atto amministrativo che si integra con il Piano sanitario regionale, in particolare per le prestazioni socio-sanitarie, e stabilisce le modalità e gli strumenti per l’integrazione con le politiche del welfare e con i piani regionali di settore. Ribadita la centralità della persona e assegnato il ruolo da protagonisti alle zone sociali, per focalizzare al meglio i bisogni dei vari territori, e anche i cittadini che non saranno soltanto destinatari degli interventi, ma anche fautori del proprio welfare di territorio. Per la prima volta disponibili considerevoli risorse europee che, nonostante la tendenza generale al ribasso, portano il totale disponibile nel triennio a oltre 70milioni di euro. La soddisfazione dell’assessore regionale alla sanità Luca Barberini ai microfoni di Umbria Radio.

Aggiornato L’atto, illustrato in Aula dal presidente della Terza commissione consiliare, Attilio Solinas, presenta una ricognizione attualizzata della situazione sul territorio regionale e alcuni elementi di novità riguardanti il monitoraggio sull’efficacia delle azioni messe in atto dalle Zone sociali. Il documento è stato aggiornato ai mutati bisogni della comunità umbra che si presenta come la regione con la più alta percentuale di ultra 75enni rispetto alla popolazione, con una crisi economica che ha portato a un impoverimento della comunità e a maggiori difficoltà che incontrano le famiglie a sostenere le fragilità interne.
La SCHEDA 
Si integra con il Piano sanitario regionale, in particolare per le prestazioni socio sanitarie, e stabilisce le modalità e gli strumenti per l’integrazione con le altre politiche del welfare e con le altre politiche e piani regionali di settore.
Obiettivi Gli obiettivi del Piano sono: promuovere l’innovazione sociale mediante una programmazione orientata all’inclusività e alla partecipazione attiva dei cittadini; assicurare un livello di integrazione socio-sanitaria che determini un cambiamento organizzativo e culturale del sistema locale dei servizi sociosanitari, riprendendo il modello maturato nell’ambito della non autosufficienza con il PRINA (Piano regionale integrato per la non autosufficienza); riqualificare, con il coinvolgimento dei territori, i livelli essenziali dell’assistenza sociale; implementare il SISO (Sistema informativo sociale) integrandolo con il Sistema informativo regionale e in coerenza con l’Agenda digitale dell’Umbria.
Zone sociali Le zone sociali dovranno riappropriarsi del loro ruolo, intervenire su anziani o giovani, porre attenzione sui flussi migratori, sostenere le persone in condizioni di fragilità e vulnerabilità al fine di ridurre il rischio di scivolamento verso forme di povertà estrema e, in modo particolare, le famiglie a forte disagio economico e sociale o a rischio di impoverimento. Occorre favorire la permanenza di persone con disabilità, giovani, adulte o minori, nel proprio domicilio, evitando il ricovero in strutture residenziali. Il ruolo delle zone sociali sarà importante per il protagonismo che viene loro richiesto e per la definizione degli obiettivi: i piani sociali di zona debbono interpretare i bisogni locali e mettere a disposizione strumenti per realizzare le attività individuate. Quindi le zone sociali diventano motore degli interventi, strumento essenziale della governance. E per la prima volta sono previste premialità e penalità per le zone sociali inadempienti.
Welfare Attraverso l’implementazione di nuove forme di sostegno all’autonomia delle persone con disabilità con l’avvio di percorsi di istruzione e formazione miranti a certificare competenze acquisite anche non formali, sostenendo parallelamente una valorizzazione di prodotti derivati da tali attività etiche e sociali.
Operatore la sua azione si estende dalla cura delle città in termini di qualità dello spazio fisico e dei luoghi pubblici, alla cura delle persone, in termini di valorizzazione dei servizi alla persona. Un operatore che agevoli le persone più deboli ad accedere ai servizi di cui hanno bisogno, in coordinamento con i soggetti che già operano nel territorio, e svolga attività di ascolto nell’ambito della comunità, favorendo anche l’attivazione delle reti sociali, allo scopo di definire specifici progetti condivisi ed economicamente sostenibili.
Assegno Per scegliere direttamente le cure per i propri cari: il Piano raccoglie l’esigenza manifestata da famiglie con persone non autosufficienti di poter scegliere se ricorrere ai servizi o incassare un assegno.
Risorse Sono nazionali, regionali e provenienti dalla UE. Il Fondo nazionale politiche sociali riserva per il 2016 all’Umbria 4 milioni e 600mila euro, a cui bisogna aggiungere i 4 milioni 544mila 623 euro del Fondo sociale regionale, finanziato dal bilancio della Regione Umbria e altre risorse di minore entità: i 123mila euro dal Fondo nazionale politiche per la famiglia e i 25mila euro che, sempre lo Stato, destina alle politiche giovanili. In totale sono 9 milioni 183mila e 716 euro, cui vanno aggiunti i 6 milioni e 800mila euro destinati al Fondo nazionale non autosufficienza. Altre risorse, di entità minore e diluite nel corso degli ultimi anni, provengono dalle leggi regionali approvate, quindi dal Fondo per agevolare l’accesso al microcredito con il prestito sociale d’onore, dal Fondo di emergenza per le famiglie delle vittime di incidenti mortali sul lavoro e dalle risorse già previste per la promozione dell’associazionismo familiare, per l’invecchiamento attivo e per gli interventi in materia di immigrazione. Altro ramo di finanziamenti è quello proveniente dal Fondo sociale europeo, Asse inclusione sociale del POR FSE Umbria 2014-2020: 41 milioni 358mila 990 euro che l’UE destina all’Umbria per l’inclusione attiva, la riduzione della povertà e dell’esclusione sociale, l’incremento dell’occupabilità e anche per promuovere le pari opportunità, cui devono aggiungersi 14 milioni 167mila 168 euro per il miglioramento dell’accesso ai servizi, sostenibili e di qualità, per un totale di risorse UE pari a 55 milioni 526mila 158 euro.
Novità “Per la prima volta viene impiegato un sistema di monitoraggio informativo che permette di misurare lo stato di bisogno dei cittadini e gli interventi fatti nel sociale, tramite un meccanismo di controllo su chi riceve sostegno e chi no, grazie alla messa in rete delle strutture coinvolte. Inoltre, uno specifico capitolo è destinato alle risposte all’emergenza sociale, con la creazione di un modello umbro di servizi socio-comunitari in grado di rispondere all’emergenza, con particolare attenzione alle aree interne, specialmente montane, territori più fragili sia in base agli indicatori economici che per la maggiore presenza di anziani”.
La protesta Alla fine della seduta i due consiglieri del Movimento Cinquestelle, Andrea Liberati e Maria Grazia Cabonari, e i due esponenti della Lega Nord, Emanuele Fiorini e Valerio Mancini, hanno ‘occupato’ l’aula consiliare di Palazzo Cesaroni. Una iniziativa più volte paventata da Liberati nel corso dei suoi interventi sulla questione degli inceneritori di Terni, riguardo alla quale il suo gruppo aveva presentato una mozione urgente, però rinviata. Durante la riunione, Liberati (e anche lo stesso Fiorini) avevano continuato a chiederne la trattazione immediata o, comunque, un pronunciamento della giunta in proposito. Non essendo arrivato alcun intervento dai banchi dell’esecutivo, M5S e Lega hanno deciso di protestare occupando l’aula.


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