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Condannato per usura, la Finanza gli sequestra immobile da 350mila euro

Written by on 23/11/2018

Condannato per usura, la Finanza gli sequestra immobile da 350mila euro

23/11/2018

PERUGIA – La Guardia di Finanza ha sequestrato un immobile ad un perugino condannato per usura. L’operazione è stata presentata questa mattina in conferenza stampa alla presenza del procuratore generale di Perugia, Fausto Cardella. Il valore dell’immobile sequestrato ammonta a circa 350mila euro. L’operazione, diretta è coordinata dalla Procura Generale della Repubblica di Perugia, segnala l’importanza delle attività investigative condotte nello specifico settore del contrasto all’accumulo illecito di patrimoni e pone la Guardia di Finanza al centro del più ampio dispositivo di prevenzione finalizzato a privare i criminali di ogni ricchezza conseguita. L’immobile era nella disponibilità del condannato, seppur di fatto intestato, attraverso una rete di schermature societarie, ad un’altra società con sede in Florida, negli Stati Uniti. Dal 2016 ad oggi le Fiamme Gialle hanno sequestrato patrimoni illeciti per oltre 3 milioni. Ai microfoni di Umbria Radio, le parole del Procuratore generale della Repubblica di Perugia, Fausto Cardella.

Nel corso della conferenza stampa il Procuratore Cardella ha fatto anche il punto sugli obiettivi raggiunti quest’anno dalla Procura, anche a seguito della reintroduzione del concordato in appello, che ha l’obiettivo di ridurre i giudizi in appello e in Cassazione.”I risultati ottenuti attivando la procedura del concordato in appello sono piuttosto lusinghieri. – ha detto – Tanto più si attiva questo recente istituto, tanto più diminuiscono le pendenze in Corte d’Appello”.

“Da gennaio 2018 a oggi, per circa 86 fascicoli è stata avviata questa interlocuzione, il 50%  dei quali è stato definito con questo strumento”, ha spiegato il sostituto procuratore generale, Claudio Cicchella, che ha parlato di dati “ottimi risultati”. “Dopo la reintroduzione di questo istituto abbiamo cercato di farlo funzionare al meglio – ha sottolineato Cicchella – abbiamo creato una struttura all’interno della Procura generale che sta dando suoi frutti, con lo scopo di guadagnare spazi in sede dibattimentale. Non tutti i processi possono essere definiti così – ha specificato – occorre una verifica preliminare e un’interlocuzione, ma si tratta di un meccanismo che ha buone potenzialità per permettere a più processi di essere trattati in Appello e accorciare così la trattazione dei processi”.


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