Con Shab Qirmiz  – notte carminio, prosegue il progetto Per Aspera Ad Astra per riconfigurare il carcere attraverso la cultura e la bellezza, promosso da Acri, l’Associazione nazionale delle fondazioni di origine bancaria, realizzato con il sostegno della Fondazione Perugia.

Uno spettacolo, nella messa in scena diretta dall’attrice e regista Vittoria Corallo prodotta dal Teatro Stabile dell’Umbria, quinta tappa di una ricerca portata avanti insieme ai partecipanti ai laboratori nella Casa Circondariale di Capanne a Perugia; dopo il successo di Balera, che ha visto per la prima volta a fine ottobre dello scorso anno i detenuti esibirsi in teatro, adesso è la volta Shab Qirmiz. 

La parola e l’immaginazione contro la violenza

E’ un racconto che intreccia elementi narrativi de Le mille e una notte alle proteste delle donne e degli uomini iraniani in seguito alla morte di Mahsa Amini e al movimento chiamato Donna Vita Libertà. Protagonisti sono il re Sharyar, che tutte le notti uccide una fanciulla per vendicarsi dell’infedeltà della moglie, e Sherazade, che usa il racconto per salvare se stessa e un’intera generazione di donne dall’ira del re, confidando nel potere dell’affabulazione e della parola e usandolo per contrapporsi alla violenza. Un racconto sul racconto, sull’incredibile potere che la parola e l’immaginazione hanno contro la violenza.

“Fare teatro in carcere -spiega Vittoria Corallo- per me significa lavorare con i detenuti, che, come attori, prestano i loro corpi, le loro voci e le loro energie ad una storia da raccontare insieme. Lavorare con una sezione penale maschile sul femminismo e sul femminile è stata una grande occasione di spostamento da sé, per rintracciare una forma di comprensione capace di abitare in profondità chi la esplora e la interpreta; questo tipo di comprensione diventa esperienza e trova uno spazio emotivo a cui radicarsi”.

Shab Qirmiz  – notte carminio, andrà in scena lunedì 15 maggio alle 18 presso la Casa Circondariale di Capanne e mercoledì 17 maggio alle 19 al Teatro Morlacchi di Perugia.

Il progetto Per Aspera Ad Astra

Il progetto Per Aspera Ad Astra, è nato nel 2018 e in corso oggi in quindici carceri italiane, pensato per contribuire al recupero dell’identità personale e alla risocializzazione dei detenuti.

L’iniziativa, giunta alla sua quinta edizione, promossa da Acri e sostenuta da undici Fondazioni, ha coinvolto oltre mille detenuti (di cui trenta della Casa Circondariale di Perugia) che partecipano a percorsi di formazione professionale nei mestieri del teatro, che riguardano non solo attori e drammaturghi, ma anche scenografi, costumisti, truccatori, fonici, addetti alle luci.