Città di Castello, operai salvano azienda dalla delocalizzazione (AUDIO)
Written by redazione on 18/11/2019
Città di Castello, operai salvano azienda dalla delocalizzazione (AUDIO)
18/11/2019
CITTÀ DI CASTELLO – L’Umbria che non si arrende stavolta combatte con le ceramiche.
La storia Si tratta di un’azienda di Città di Castello, “Ceramiche Noi”, che davanti all’ipotesi della precedente proprietà di delocalizzare in Armenia, ha trovato la salvezza nei suoi 11 operai. “Dopo un attimo di scoramento ci siamo guardati negli occhi e tramite sindacato e Legacoop siamo riusciti a creare un worker buyout che ci ha consentito di continuare la nostra attività – ha dichiarato Marco Brozzi, presidente di Ceramiche Noi – Il nome nasce proprio dallo stare insieme, dall’aver creato qualcosa con le nostre forze. Ci siamo detti che valeva la pena rimanere tutti uniti”.
Il rilancio Domenica le porte della fabbrica si sono aperte alla città per festeggiare il successo della fase di start-up e per ringraziare le “tante persone ed imprese” che hanno sostenuto il loro avvio. Con un investimento di 180 mila euro, hanno infatti acquistato i macchinari utilizzati dalla vecchia proprietà e affittato il capannone. “Tutti per uno un sogno per tutti” lo slogan che si sono fatti tatuare. Il loro impegno li ha portati a riconquistare i vecchi clienti, per il 90 percento negli Stati Uniti, riuscendo a non fermare la produzione. “Non è stato facile – ha affermato Brozzi – ma è stato molto bello. Ci siamo impegnati tutti per far ripartire la fabbrica nel minor tempo possibile, senza interrompere la produzione. Abbiamo lavorato anche 14 ore al giorno ma ci siamo riusciti”.
L’intervista di Marco Brozzi, presidente della Cooperativa Ceramica Noi ai microfoni di Umbria Radio