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A Città della Pieve torna 'Zafferiamo'

Written by on 19/10/2017

A Città della Pieve torna 'Zafferiamo'

19/10/2017

CITTA’ DELLA PIEVE (PG)- Una tre giorni per celebrare un tipico prodotto, un tempo chiamato croco. Anche quest’anno, Città della Pieve invita a Zafferiamo l’appuntamento attraverso il quale festeggia il proprio prodotto di punta.  Un tesoro di colore rosso, che poi diventa giallo: ovvero lo zafferano, spezia antica e affascinante, di cui le terre del suo comprensorio sono ricche. Dal 20 al 22 ottobre, torna la manifestazione promossa dalla locale Amministrazione Comunale e dal Consorzio Il Croco di Pietro Perugino, che propone lo zafferano purissimo in fili in tutte le sue sfaccettature. A partire dalla gastronomia, ovviamente, con esperti cuochi che spiegheranno ai visitatori i segreti per il suo corretto utilizzo in cucina, offrendo in degustazione delizie ai profumi dello zafferano, e i ristoranti della cittadina che presenteranno particolari menù a tema.
Grande spazio a Zafferiamo sarà dato all’approfondimento su salute e benessere con un’area dedicata, mentre nella mostra mercato delle eccellenze del territorio (allestita nel centro storico) i produttori del Consorzio proporranno tutta la declinazione dei prodotti realizzati utilizzando la preziosa spezia.
I visitatori scopriranno che dalla cucina ai tessuti, fino alla pittura, alla cosmesi, i possibili utilizzi dello zafferano sono molteplici e affondano le proprie radici in un passato lontano; per questo motivo a Città della Pieve la spezia non rappresenta solo un prodotto agricolo: le sue tonalità di colore e i suoi profumi vanno ad intrecciarsi con la sua storia e la sua arte, fino a costituirne un’essenza. Impiegata sin dall’antichità, la pianta fu chiamata croco prima dai Greci, poi dai Romani e ancora nel corso di tutto il Medioevo; gli Arabi la diffusero in Spagna e a loro si deve il nome attuale, che deriva dal persiano safra (giallo), passato nell’arabo za’farà e quindi nello spagnolo azafran.
Nei tre giorni di Zafferiamo non mancheranno laboratori per la tintura con lo zafferano di tessuti e filati, oltre alla mostra di pizzi e ricami realizzati con la particolare tecnica del Punto Perugino; sarà possibile partecipare a dimostrazioni e laboratori di pittura con la tecnica dell’acquarello per ottenere, dallo zafferano infuso, tutte le tonalità dell’oro rosso, oppure ammirare la Mostra collettiva di opere realizzate con l’uso dello zafferano, la mostra fotografica Frutta d’Arte e quella pomologica Frutta dal vero sulle antiche varietà locali di frutta; e ancora, al laboratorio di cucina Mani in pasta, scoprire tutti i segreti della pasta fatta a mano allo zafferano. Particolare attenzione sarà rivolta alle qualità benefiche dello zafferano, con medici e nutrizionisti che saranno ogni giorno a disposizione dei visitatori nell’Area Salute e Benessere, una delle novità dell’edizione 2017.
Sabato 21 ottobre, in occasione della fioritura della spezia, partendo alle 9.30 da Piazza Plebiscito i visitatori saranno accompagnati attraverso un percorso alla scoperta della maglia urbana medievale della città fino al nuovo zafferaneto urbano, realizzato dai produttori nell’antico Orto del Seminario; qui esperti del Consorzio spiegheranno le caratteristiche e le tecniche produttive per poi procedere alla raccolta dei fiori, alla sfioratura e all’essiccazione del prodotto: si potranno così conoscere tutte le fasi che vanno dalla raccolta nei campi al prodotto finito. In serata invece, storia e cucina si fonderanno nei Sotterranei di Palazzo Orca, nel corso del Banchetto Dagli estruschi al rinascimento, curato da Tiziano Berlingeri, dove saranno proposte antiche ricette nelle quali la spezia gioca un ruolo fondamentale.
Nei tre giorni di Zafferiamo, insomma, gusto e qualità dei prodotti si intrecceranno con la storia e le bellezze di Città della Pieve; dalla Rocca a Palazzo della Corgna, dalla Chiesa di Santa Maria dei Servi alla Cattedrale dei Santi Gervasio e Protasio (che conservano importanti capolavori del suo figlio più illustre, Pietro Vannucci detto Il Perugino), fino alla Tomba di Laris, meraviglioso reperto etrusco riportato alla luce nel 2015, recentemente aperto al pubblico.
 


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