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Caro carburanti, cresce la rabbia nel settore dell’autotrasporto

Written by on 11/02/2022

Caro carburanti, cresce la rabbia nel settore dell’autotrasporto

Secondo Confartigianato Imprese Umbria c'è il rischio di tensioni incontrollate

11/02/2022

caro carburanti

Cresce la rabbia nel settore dell’autotrasporto a causa dell’aumento del costo dei carburanti.

E’ questa la preoccupazione espressa da Confartigianato Imprese Umbria, secondo cui c’è il rischio di tensioni incontrollate.

Nell’arco dell’ultimo anno il prezzo alla pompa del gasolio per autotrazione è rincarato di oltre il 25%, con un impatto di maggiori costi pari a 535 milioni di euro per le micro e piccole imprese dell’autotrasporto merci, tenuto conto che in Italia oltre l’80% delle merci viaggia su gomma e che proprio durante le peggiori fasi della pandemia ha dimostrato di essere esssenziale per l’approvvigionamento di beni di prima necessità. Un incremento che si scarica interamente sui già risicati margini di profitto delle imprese del trasporto, considerato che i prezzi alla produzione nel trasporto merci, al terzo trimestre 2021, sono addirittura in calo dell’1,2% rispetto ad un anno prima.

A lanciare l’allarme sulla drammatica condizione che vivono migliaia di operatori del settore per la crescita, rilevata dall’Ufficio studi della Confederazione Nazionale, dei prezzi del carburante più diffuso per i mezzi pesanti è Stefano Boco, presidente di Confartigianato Trasporti Umbria e vice Presidente Confartigianato Trasporti Nazionale.

“E’ necessario -evidenzia- la necessità di un intervento urgente del Governo per affrontare la situazione che potrebbe far diventare conveniente, per le imprese di autotrasporto, spegnere i motori anziché continuare a viaggiare in perdita, con gravi conseguenze sulle prospettive di ripresa economica, in quanto tali costi non sono più sostenibili e si sommano alle criticità che affliggono il comparto per le quali già da tempo sono state chieste al governo risposte immediate per dare ossigeno agli autotrasportatori”.

A tutela di migliaia di piccoli e medi autotrasportatori il presidente Boco sollecita provvedimenti concreti per attenuare l’urto degli aumenti dei costi dei carburanti, utilizzando parte di quelle risorse, quantificate in un miliardo di euro, incassate dallo Stato a titolo di extragettito derivante dalle accise sul prezzo alla pompa dei carburanti. Misure invano più volte sollecitate al Governo, riguardanti l’erogazione di crediti d’imposta sia per l’additivo Adblue per i mezzi diesel più moderni, sia per il gas naturale liquefatto LNG, al fine di controbilanciare gli aumenti del gasolio sui trasportatori, per i quali la voce carburante grava per il 30% dei costi aziendali.

“Non si può sottacere il fatto -sottolinea Fabrizio Ferroni, segretario di Confartigianato Trasporti Umbria- che ormai il malcontento è diffuso nei territori fra le imprese e sta iniziando a generare fenomeni di rabbia che potrebbero anche determinare tensioni sociali. Per questo, vogliamo ribadire con forza la necessità di un intervento urgente che stemperi la tensione e scongiuri iniziative drastiche, che potrebbero sfociare alla fine in un fermo dei trasporti”.

 


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