
Cannara, vende la moto on line e viene truffato
Written by Annalisa Marzano on 23/11/2021
Cannara, vende la moto on line e viene truffato
Attraverso una finta ricarica su bancomat, i truffatori gli sottraggono 500 euro
23/11/2021

Carabinieri di Cannara
Sarebbero responsabili di una truffa aggravata in concorso ai danni di un residente a Cannara, e del reato di sostituzione di persona, i due soggetti denunciati dai carabinieri per essersi fatti versare 500 euro sul proprio conto, usando documenti appartenenti ad un terzo soggetto, a sua volta truffato, per poi far perdere le loro tracce. Si tratta di un 50enne di origini campane e di un 20enne di origini magrebine, entrambi residenti nel modenese.
La truffa con le carte di ricarica
Tutto parte con l’annuncio di vendita di una moto da parte di un residente di Cannare su un noto portale e-commerce. Il venditore viene contattato telefonicamente da un finto acquirente che, per ottenere la fiducia della giovane vittima, avrebbe trasmesso sul cellulare di quest’ultimo la foto del documento d’identità, dichiarando di abitare in una località del nord Italia. Trovato l’accordo, il presunto truffatore suggerisce al venditore di andare in uno sportello ATM per ricevere il pagamento anticipato della somma pattuita. Seguendo le indicazioni fornite dai finti acquirenti, la vittima inserisce la propria carta bancomat e dopo aver selezionato ‘ricarica’, digita le cifre indicate dall’uomo, per poi confermare più pagamenti per un importo totale di 500 euro. Solo qualche ora dopo il venditore si è accorto di non aver ricevuto nessun accredito di denaro, ma al contrario di aver versato le diverse somme al presunto acquirente che si è poi reso irreperibile.
Le indagini dei carabinieri
Sporta denuncia ai carabinieri di Cannare, i militari hanno avviato le indagini accertando le identità dei presunti autori del reato, che adesso rischiano la reclusione da uno a cinque anni e la multa da euro 309 a euro 1.549, anche di quello di sostituzione di persona. Dagli accertamenti è emerso, infatti, che il documento d’identità utilizzato dai presunti truffatori, apparteneva in realtà ad altro soggetto, estraneo ai fatti, che a sua volta era stato vittima di una truffa ad opera degli stessi autori. I carabinieri ricordano che il fenomeno della truffa delle carte di ricarica, operazione che in realtà consente al falso acquirente di farsi accreditare l’importo sulla propria pay e di intascare illecitamente i soldi, e quello delle le truffe on line del tipo phishing e smishing, sono sempre di stretta attualità e, purtroppo, sempre più credibili. Pertanto, evidenziano che le banche non inviano mai email, sms o chiamano al telefono per chiedere di fornire le credenziali di accesso all’home banking o all’app, per chiedere i dati delle carte di credito o la variazione dei dati personali.