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Bonus edilizia, per Confartigianato Umbria a rischio 127mila assunzioni

Written by on 08/02/2022

Bonus edilizia, per Confartigianato Umbria a rischio 127mila assunzioni

Gli stop and go normativi stanno rallentando la ripresa del settore delle costruzioni

08/02/2022

super bonus

Un cantiere edile

Gli stop and go normativi sull’utilizzo dei bonus edilizia e riqualificazione energetica stanno rallentando la ripresa del settore delle costruzioni. In particolare sono a rischio le assunzioni di centoventisette mila lavoratori previste dalle imprese del settore nel primo trimestre 2022.

L’allarme arriva da Confartigianato Umbria che, in una rilevazione dell’ Ufficio Studi della propria Confederazione Nazionale, ha quantificato gli effetti delle ripetute modifiche alle disposizioni riguardanti gli incentivi sugli interventi di ristrutturazione edilizia e riqualificazione energetica.

“In particolare il Super Ecobonus 110%, introdotto con il decreto legge Rilancio del maggio 2020 -afferma il presidente Regionale Anaepa Confartigianato Edilizia, Pierangelo Lanini- nell’arco di venti mesi ha subito nove interventi di modifica, uno ogni sessantotto giorni, trasformandosi in un vero e proprio percorso ad ostacoli per imprese, famiglie, professionisti ed amministratori di condominio”.

La modifica più recente, prevista dall’ art.28 del decreto Legge Sostegni ter, limitando ad una sola cessione il trasferimento dei crediti fiscali, rischia di bloccare la corsa del settore delle costruzioni.

Settore dell’edilizia in crisi per le continue modifiche sull’utilizzo dei bonus

“Questa ennesima revisione sulla disciplina di cessione del credito -continua il presidente Lanini- non può che aumentare il clima di incertezza del mercato, mettendo in grave difficoltà le imprese che si sono esposte molto finanziariamente, sia applicando lo sconto in fattura alla propria committenza, sia approvvigionandosi con acquisti importanti di materiali stoccati in magazzino, così da rendere la programmazione futura dei propri cantieri più scorrevole, riducendo per quanto possibile la variabilità dei tempi di consegna e dei prezzi, che come sappiamo è un altro dei principali problemi sentiti dal settore in questo momento. Non solo, in questo modo si scoraggiano le imprese ad investire nella giusta formazione tecnica specifica e si disincentiva l’ingresso di nuovi addetti nel settore”.

A subire le conseguenze di queste nuove misure restrittive saranno i cittadini e le imprese corrette, che saranno costrette nuovamente a rivedere le condizioni contrattuali. Inoltre, con la contrazione del numero degli operatori che possono operare acquisizione del credito fiscale saranno inevitabili gli incrementi degli oneri finanziari.

“Le restrizioni alla cessione del credito -afferma il segretario Regionale Anaepa Confartigianato Fabrizio Ferroni-  assunte con il pur doveroso e condivisibile intento di contrastare le truffe, rischiano di affossare il mercato delle costruzioni, l’occupazione del settore, la propensione dei cittadini ad effettuare interventi di manutenzione ed efficientamento energetico delle abitazioni, allontanando il raggiungimento degli obiettivi di abbattimento delle emissioni ambientali. Da questa nuova norma, viene meno l’efficacia della misura stessa, di consentire ai contribuenti meno abbienti di effettuare ristrutturazioni e diverrà uno scenario in cui opereranno solo committenti che hanno risorse e reddito tali da assorbire negli anni i crediti fiscali”.

Riduzione dei lavori conclusi ammessi a detrazione

I segnali negativi, arrivano da una sensibile riduzione dei lavori conclusi ammessi a detrazione: a gennaio 2022 ammontano a 1563 milioni di euro, un valore dimezzato ( -46,2%) rispetto ai 2904 milioni di Dicembre 2021 (che aveva segnato un +87,5% rispetto a Novembre 2021).

“Per scongiurare conseguenze, ancora peggiori -conclude il presidente Lanini-  la nostra Confederazione Nazionale ha lanciato in questi giorni in tutta Italia la campagna Sbloccare la cessione dei crediti per garantire crescita e lavoro, nella quale indica i dieci motivi per correggere l’art. 28 del DL Sostegni ter, eliminando le restrizioni alla cessione dei crediti fiscali per l’utilizzo del Superbonus, ma prevedendo controlli efficaci contro le truffe”.

 


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