Covid, in Umbria mille disdette al giorno per il vaccino AstraZeneca
Written by pierpaoloburattini on 09/04/2021
Covid, in Umbria mille disdette al giorno per il vaccino AstraZeneca
Lo ha reso noto l'assessore alla Sanità della Regione Luca Coletto: "Superate le cinquemila disdette"
09/04/2021
PERUGIA – In Umbria “negli ultimi giorni, a partire da lunedì, mediamente le persone che hanno disdetto la prenotazione per la somministrazione del vaccino AstraZeneca sono mille al giorno”. Lo ha reso noto l’assessore alla Sanità della Regione Luca Coletto. “Ad oggi, abbiamo superato le 5 mila disdette” ha aggiunto. “Gli operatori del Nus, Numero unico sanità, che ricevono solitamente intorno alle 4 mila chiamate quotidiane – ha spiegato ancora Coletto -, si sono trovati a gestire in questa settimana circa 22 mila telefonate per ogni giornata, con richiesta di chiarimenti”. “Invitiamo i cittadini prenotati nelle prossime giornate quindi – ha aggiunto Coletto in una nota diffusa dalla Regione – a non disdire la prenotazione perché le vaccinazioni proseguiranno, intanto venerdì e sabato, con il vaccino Pfizer per tutti i soggetti che non hanno superato i 60 anni. Con l’auspicio che, già nelle prossime ore – conclude l’assessore -, arrivino disposizioni chiare e rassicuranti per chi dovrà vaccinarsi con questa tipologia di vaccino”.
Furbetti Nel frattempo è alto il rischio “imbucati” per le prenotazione dei vaccini contro il Covid nella categoria dei caregiver e dei familiari conviventi delle persone estremamente vulnerabili. A sottolinearlo è la Regione che annuncia però controlli “spot” per verificare i requisiti richiesti. Il commissario regionale per l’emergenza Covid Massimo D’Angelo, ha annunciato che ci saranno delle azioni verso chi ha dichiarato il falso. Ha comunque spiegato che questo controllo non si può fare preventivamente “anche perché ci sono cittadini che si vaccinano il giorno successivo a quando si sono prenotati”. Ed inoltre, ha aggiunto, “la tempestività nella vaccinazione risulta essere ancora l’elemento fondamentale”. Ci sarebbero quindi, secondo D’Angelo, tempi troppo stretti per verificare l’effettiva convivenza. È stato inoltre precisato che i conviventi del paziente estremamente vulnerabile – comunque solo per alcuni tipi di patologie – che possono prenotarsi sono tre, oltre al caregiver. In totale quindi quattro. Qualora il numero di familiari dovesse essere maggiore, la Regione si riserva di ammettere, sulla base della disponibilità del numero dei vaccini, ulteriori soggetti.