TERNI – Il possibile futuro delle Acciaierie speciali di Terni (Ast), con la vendita annunciata dalla proprietà, è stato illustrato martedì mattina durante l’informativa alla Camera dei Deputati del ministro dello sviluppo economico Stefano Patuanelli. La situazione del comparto siderurgico e gli aggiornamenti sull’incontro di lunedì tra il governo e i sindacati in merito all’ex Ilva, ma anche i possibili acquirenti per lo stabilimento di viale Brin.

Player italiani Da quanto riferito dal ministro Patuanelli, ci sono almeno due soggetti “storicamente” interessati allo stabilimento ternano di Ast: il gruppo Marcegaglia e Arvedi. “Oggi si pone il problema di dare un nuovo assetto societario a Ast” ha sottolineato il ministro che ha anche spiegato che ci sarebbero anche altri soggetti internazionali interessati allo stabilimento di Terni ma anche aggiunto che “la presenza di player italiani possa essere garanzia di non trovarci nuovamente con imprenditori che promettono investimenti nel nostro Paese e poi cercano di chiudere lo stabilimento e di arretrare le loro posizioni”. Patuanelli ha comunque chiarito che, in questa fase, è necessario attendere le mosse che la proprietà vorrà fare in termini di cessione azionaria, se totale o parziale, con l’ingresso di un nuovo socio di maggioranza o di un socio unico. In ogni caso, ha assicurato il ministro, anche se la cessione seguirà la volontà della proprietà attuale, sarà comunque una procedura ordinaria e secondo le regole.

Colloquio con l’ad Burelli Il ministro Patunelli ha sottolineato di aver avuto un colloquio con l’amministratore delegato di Ast, Massimiliano Burelli. Dall’incontro sarebbe emersa la volontà di confermare gli obietti del piano industriale, che prevede investimenti per 60 milioni di euro nel biennio. Rispetto al mercato, che ha avuto un crollo molto forte per alcuni settori specifici della produzione dell’acciaio, la situazione sarebbe “meno drammatica” per Ast che ha avuto una flessione meno importante.