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Ast, Tesei: “Vendita ad Arvedi occasione per Terni ma anche per l’Umbria”

Written by on 08/10/2021

Ast, Tesei: “Vendita ad Arvedi occasione per Terni ma anche per l’Umbria”

Per la presidente "segnali di sviluppo importanti". A breve incontro con il presidente Giovanni Arvedi

08/10/2021

Un momento del dibattito

Un momento del dibattito

Venerdì mattina a Terni si è tenuta una conferenza a palazzo Gazzoli sul futuro delle Acciaierie speciali di Terni (Ast) dopo l’annuncio dell’acquisto da parte del gruppo Arvedi. “Il futuro di Ast e lo sviluppo industriale ed occupazionale della conca ternana”, il titolo del confronto organizzato dall’Assemblea legislativa dell’Umbria. Presenti i rappresentanti dell’Esecutivo regionale e dell’Assemblea legislativa, della Provincia e del Comune di Terni oltre ai lavori, alle organizzazioni sindacali e alla Rsu di Ast.

Tesei su vendita ad Arvedi

La vendita di Ast ad Arvedi è “un’occasione molto importante per l’economia di Terni, lo sviluppo e l ambiente di tutta l’Umbria”, visto il “ruolo strategico” che gioca l’acciaieria “a livello regionale”. A dirlo la presidente della Regione, Donatella Tesei, parlando a Terni a margine della conferenza organizzato a palazzo Gazzoli. Parlando della vendita del sito la presidente si è detta “molto fiduciosa” sul futuro, perché “sono previsti investimenti importanti”. “Ci sono tutti i segnali – ha continuato – perché non solo questo sito rimanga, ma possa prevedere uno sviluppo importante per la città”. Tesei ha quindi annunciato che “a breve” avrà un incontro con il presidente del gruppo acquirente Giovanni Arvedi, con il quale ha già parlato al telefono nei giorni scorsi. “Ho sempre seguito fin dal primo momento questa vicenda – ha sottolineato – e tutto l’iter che porterà definitivamente alla vendita. Come è giusto fare in situazioni di questo genere, confronto e interlocuzione sono avvenuti in modo istituzionale e senza troppo clamore, perché sappiamo che si tratta di una vendita che coinvolge multinazionali soggette a delle procedure molto particolari. Non a caso ora siamo nella fase della verifica dell’Antitrust. I contatti costanti continui sia con il ministero dello Sviluppo economico che con il management dell’azienda hanno accompagnato questo percorso. Oggi – ha concluso – sono molto contenta che ci sia Arvedi, di chiaro indirizzo industriale”.

Terni punto di partenza

“La giornata di oggi è importante perché si definisce non solo il futuro della siderurgia nel nostro territorio e nella nostra regione, ma quello dello sviluppo economico di questa parte dell’Umbria e dell’Umbria stessa. Un punto di partenza, in cui le istituzioni non possono più tirarsi indietro come fatto fino ad adesso”. A dirlo il portavoce delle minoranze in consiglio regionale, Fabio Paparelli, Pd, a margine della conferenza” a palazzo Gazzoli. Paparelli ha definito “preoccupante” l’atteggiamento “passivo di Comune e Regione tenuto finora”. “Perché da oggi in poi – ha spiegato – si decideranno le sorti future di questa parte dell’Umbria e dell’intera regione. Perché nella fase che ci attende fino al closing, previsto a gennaio, ci sarà da gestire la transizione in termini di sicurezza e continuità degli investimenti, ci sarà la necessità di aprire un confronto serrato con il gruppo per il piano industriale che verrà”.

Filiera acciaio

Con l’acquisto di Ast da parte del gruppo Arvedi “prende corpo la filiera italiana dell’acciaio, un elemento non banale ma che attribuisce un ruolo importante a Terni e all’Umbria”: a dirlo è stato l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Michele Fioroni, intervenendo alla conferenza “Il futuro di Ast e lo sviluppo industriale ed occupazionale della conca ternana”, organizzata dall’Assemblea legislativa a Terni. “Il tema di Ast è ovviamente oggetto di interlocuzione politica” ha aggiunto.  “C’è necessità – ha detto ancora Fioroni – di fare in modo di ottenere garanzie sul piano occupazionale e di welfare aziendale. Siamo ancora in una fase di costruzione, in cui ciascuno ha il suo specifico ruolo”. Per l’assessore la cessione di Ast ad un gruppo italiano è comunque un “elemento di garanzia”. Ha quindi sottolineato il “tema chiave della sostenibilità” e la “vocazione” del territorio verso un “nuovo modello di sviluppo basato sulle progettualità del Pnrr”. “Progettualità che abbiamo lanciato e che sono sfidanti – ha detto ancora -, ponendo l’Umbria in un progetto serio. Iniziamo a rafforzare un polo nazionale sui materiali, non solo nel settore dell’acciaio ma anche dei prodotti della biochimica”.

Il sindaco Latini

Così invece  il sindaco di Terni Leonardo Latini: “Abbiamo monitorato i passaggi di questa delicata fase della vendita di Ast a tutti i livelli istituzionali e adesso attendiamo il completamento della procedura con l’intervento dell’antitrust e la presentazione del piano industriale. Fin d’ora è comunque chiara ed evidente – ha proseguito il sindaco Latini – la necessità di mantenere alta l’attenzione con il Governo per seguire le ricadute su questa vicenda delle strategie nazionali e internazionali, ma – allo stesso tempo –  occorre instaurare rapporti diretti tra le istituzioni locali e la futura proprietà di Ast, perché sul tavolo ci sono una serie di temi importantissimi se non decisivi per il futuro della città, del territorio ternano e dell’intera regione. Rapporti rispetto ai quali sono convinto – anche per le interlocuzioni già avute – la nuova proprietà non si tirerà indietro e che riguardano, oltre ai temi centrali della tutela e del rilancio del sito produttivo e dell’occupazione, anche le questioni altrettanto importanti dell’ambiente e delle infrastrutture considerando gli investimenti in corso e quelli che ci prepariamo a fare”.

 

Terni punto di partenza

“La giornata di oggi è importante perché si definisce non solo il futuro della siderurgia nel nostro territorio e nella nostra regione, ma quello dello sviluppo economico di questa parte dell’Umbria e dell’Umbria stessa. Un punto di partenza, in cui le istituzioni non possono più tirarsi indietro come fatto fino ad adesso”. A dirlo il portavoce delle minoranze in consiglio regionale, Fabio Paparelli, Pd, a margine della conferenza” a palazzo Gazzoli. Paparelli ha definito “preoccupante” l’atteggiamento “passivo di Comune e Regione tenuto finora”. “Perché da oggi in poi – ha spiegato – si decideranno le sorti future di questa parte dell’Umbria e dell’intera regione. Perché nella fase che ci attende fino al closing, previsto a gennaio, ci sarà da gestire la transizione in termini di sicurezza e continuità degli investimenti, ci sarà la necessità di aprire un confronto serrato con il gruppo per il piano industriale che verrà”.

La critiche del M5S

Una delle voci critiche è quella di Thomas De Luca, capogruppo del M5S in Regione: “Se la presidente Tesei e i suoi assessori avessero esposto nel 2014 i contenuti del loro intervento di oggi sulla vendita di Ast ad Arvedi, avremmo avuto una sommossa popolare. Governance, rapporti con il governo, investimenti, nuove infrastrutture: tutto è rimasto esattamente uguale ad allora. Oggi la giunta regionale è venuta a portare i suoi auspici, ma in realtà servono impegni precisi. I governi fanno le strategie, gli imprenditori fanno i piani industriali queste le parole che abbiamo sentito dire ai rappresentanti del governo regionale. Preoccupati del fatto che “le trattative tra privati non possono avere ingerenze”, i membri della giunta presenti a Terni hanno confermato che in questi casi, secondo loro, è meglio non disturbare il manovratore e farsi gli affari propri”.

Altri interventi

Ai lavori hanno preso parte rappresentanti dell’Esecutivo regionale e dell’Assemblea legislativa, della Provincia e del Comune di Terni, oltre ad esponenti delle associazioni datoriali, di categoria, delle organizzazioni sindacali e della Rsu dell’Ast. Dopo gli interventi della presidente della Regione Umbria, degli assessori regionali allo Sviluppo economico e alle infrastrutture hanno preso la parola i rappresentanti delle organizzazioni sindacali (Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Fim Cisl, Fiom Cgil, Fismic Confsal Terni, Rsu Fiom Cgil, Rsu Fim Cisl, Ugl metalmeccanici, Rsu Fismic) e datoriali (Confindustria Terni, Confartigianato Terni, Cna Umbria, Confapi Pmi Umbria, Federmanager Terni).

 


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