Celebrata anche in Umbria la festa della polizia di Stato, condizionata pesantemente dalle attenzioni per evitare il contagio da coronavirus.

La lettera del questore Sbordone agli agenti perugini

“Abbiamo fatto un lavoro, al quale non avremmo mai pensato che potessimo essere chiamati”, ha scritto il questore Antonio Sbordone in una lettera inviata a tutto il personale della provincia perugina, dove non si sono svolte manifestazioni in presenza.

“Lo abbiamo fatto – ha aggiunto – con il giusto approccio. Le mie direttive sono state sempre nel segno di contemperare la serietà professionale con la comprensione e l’umanità in occasione delle attività di controllo e del servizio di ordine pubblico. Ho tuttavia percepito nettamente che è questa la traccia che, comunque, seguono le donne e gli uomini della polizia di Stato di Perugia. Continuiamo così, con il rigore e con la gentilezza – ha concluso Sbordone – perché questo siamo”.

Cerimonia sobria a Terni con questore e prefetto

Il 169/mo anniversario della fondazione della polizia di Stato è stato celebrato anche a Terni. Il questore Bruno Failla ha ricevuto nel piazzale antistante la questura il prefetto Emilio Dario Sensi e insieme, in una breve cerimonia tenuta nel rispetto delle norme anti-Covid, hanno deposto una corona a ricordo di tutti i caduti della polizia.

La celebrazione si è poi spostata nella sala riunioni “Roberto Antiochia” della questura, dove sono stati consegnati i riconoscimenti al personale che si è distinto in particolari operazioni di polizia e in attività di servizio, dopo la lettura dei messaggi di auguri del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese e del capo della polizia Lamberto Giannini.