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Amministrative, a Perugia ressa ricandidatura tra gli assessori, il Pd punta al jolly

Written by on 21/09/2018

Amministrative, a Perugia ressa ricandidatura tra gli assessori, il Pd punta al jolly

21/09/2018

Una seduta del consiglio comunale di Perugia

PERUGIA – Signore e signori, benvenuti al gran ballo delle elezioni amministrative 2019. Una primavera elettorale quella che si giocherà in Umbria che nei partiti suscita non pochi timori e tremori, soprattutto a sinistra. Lo schiaffo del quattro marzo e la conseguente frana avvenuta a Terni con la vittoria di Leonardo Latini hanno lasciato pesanti strascichi e inferto un duro colpo a quella corazza d’invincibilità che la sinistra in Umbria ha sempre indossato. A volte con un pizzico di presunzione di troppo: punto a capo. E forse capolinea. Chissà. Di certo le sfide di Perugia, Foligno, Marsciano, Castiglione del Lago, Gualdo Tadino, Orvieto e Gubbio hanno un sapore quasi esistenziale, una specie di cartina di tornasole in vista della roulette delle Regionali del 2020. Nel centrodestra si punta al colpo grosso, a sinistra a mantenere o riconquistare avamposti blasonati e vitali. Il M5S si guarderà di nuovo allo specchio per capire se sui famosi territori è diventato finalmente una realtà strutturata. E allora, tenetevi forte, e partiamo per questo tour elettorale. E dove se non da Perugia? Il capoluogo, epicentro di ogni trama e disegno politico, è sempre per tutti il vero oggetto del desiderio. Dunque, ci siamo.

Pd e dintorni Corso Vannucci, esterno giorno. All’insistenza impertinente del cronista il quotato dirigente democrat, dopo una serie di formule vaghe allusive e fumose, si abbandona una confidenza che mescola insieme allo stesso tempo preoccupazione e speranza: “Il nostro candidato a sindaco? Dopo diversi anni torneremo al serbatoio della società civile, magari uscirà dall’Università o dal mondo delle professioni (una giovane avvocatessa è al momento quella più quotata) di sicuro non sarà nessuno che abbia una etichetta Pd troppo marcata: alla fine ci metteremo d’accordo e di certo non è questo il momento di spolverare le primarie per magari continuare a farci del male”. Lo scenario è questo, scommesse aperte: esponente della società civile. Le tribù del Pd o quello che ne resta danzeranno intorno a una manciata di nomi? Molto probabile. E nei prossimi mesi si potrà capire anche con che tipo di alleanza si metterà in piedi per non andare allo sbaraglio. E che tipo di liste verranno fatte: le facce sono importanti. Questo è quanto per il momento.

Centrodestra  Affaccio con vista sul centrodestra. Andrea Romizi c’è e pure qualche bel paletto che l’alleato leghista ha messo per tempo: visti i numeri riportati alle elezioni politiche nessuno si stupisce e in caso di vittoria tutto si diluirà in qualche tira e molla su alcuni assessorati e nomine sparse. Non è questo quello che preoccupa. Il punto è la squadra da far scendere in campo: su questo il primo cittadino ha già fatto capire di non voler fare concessioni e la compagine sarà scelta con cura estrema. Candidature passate al vaglio e al setaccio. Comprese quelle degli assessori uscenti: qui siamo alle spine. Tutti dicono che sono pronti a tornare alla loro professione, in verità, tutti vorrebbero fare un altro giro di giostra. Al momento Romizi non vuole aprire inutili conflitti e sparge sorrisi e rassicurazioni, ma in verità Calabrese, Bertinelli e Cicchi sono quelli che sembrano avere un posto in prima fila. Solo indiscrezioni fatte circolare ad arte? Un paio di mesi e lo si capirà. Così come si capirà se in Forza Italia e Fratelli d’Italia si andrà a un rinnovamento radicale per le candidature in consiglio comunale. Si trema e si trama. L’entrata in Giunta di Perari al posto del parlamentare-assessore all’Urbanistica Prisco? Avverrà forse ad anno nuovo.

Cinque Stelle Per il momento tutto tace, ma nella scelta del candidato a sindaco gli attuali consiglieri comunali vogliono dire la loro. Si faranno le Comunarie? Difficile capirlo ora. Lavori più che mai in corso: di certo il magro risultato ottenuto a Terni ha lasciato in circolo non pochi veleni. Occhi aperti, orecchie tese: i giochi si sono aperti su tutti i fronti.

Pierpaolo Burattini


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