Le indagini
L’indagine aveva preso avvio a seguito della concessione all’istituto bancario di aprire una sede sul territorio comunale di Norcia. Autorizzazione che secondo la procura sarebbe stata “illegittima” e avrebbe permesso alla stessa Bcc di “accedere al bando per la tesoreria del Comune dal 2017 al 2021”.
La difesa di Alemanno
Per il sindaco le accuse riconducono, invece, all’apertura di “un conto corrente inattivo e privo di accrediti ad esclusione della concessione da parte della banca di un fido di 10 mila euro con un taeg del 4,06%”. Un tasso che per i magistrati viene ritenuto di “favore”. Nell’inchiesta emerge anche “la proroga del fido temporaneo di conto corrente di 50 mila euro” a favore dell’allora società di cui era amministratore lo stesso Alemanno. Infine, al sindaco viene contestato anche “l’uso per fini non istituzionali” dell’auto di servizio del Comune. Sull’intera vicenda si è già espressa la procura regionale della Corte dei conti, archiviando il procedimento a carico del sindaco. Alemanno ha ribadito la sua “estraneità ai fatti contestati”. “Sarò in grado di dimostrare la correttezza del mio operato”, ha detto.