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Al via il nuovo ciclo della Scuola sui Beni Demoetnoantropologici

Written by on 09/03/2023

Al via il nuovo ciclo della Scuola sui Beni Demoetnoantropologici

Inaugurazione sabato 11 marzo, alle ore 16, a Palazzo della Corgna a Castiglione del Lago

09/03/2023

Scuola di Specializzazione in Beni Demoetnoantropologici

Una delle indagini del Laboratorio permanente sul paesaggio della Scuola di Specializzazione in Beni Demoetnoantropologici

Sabato 11 marzo, alle ore 16, a Palazzo della Corgna di Castiglione del Lago, si svolgerà l’inaugurazione del XV ciclo della Scuola di specializzazione in Beni Demoetnoantropologici dell’Università degli Studi di Perugia.

La Scuola è gestita in convenzione con l’Università degli Studi della Basilicata, l’Università degli Studi di Firenze, l’Università degli Studi di Siena e l’Università degli Studi di Torino e ha lo scopo di curare la preparazione scientifica nel campo delle discipline demoetnoantropologiche impegnate nella conoscenza dei patrimoni culturali. Insieme alla Scuola di Specializzazione in Beni Storico-Artistici con sede a Gubbio, è una delle due realtà promosse dall’ Università del capoluogo umbro sul tema del patrimonio culturale.

Quella di sabato, sarà un’inaugurazione di particolare rilievo per quella che è stata la prima Scuola di specializzazione di questo genere in Italia e che si accinge ad avviare il quindicesimo ciclo formativo.

La cerimonia d’inaugurazione

La cerimonia sarà aperta dai saluti istituzionali di Matteo Burico, sindaco di Castiglione del Lago, del professor Massimiliano Marianelli, Direttore del Dipartimento di Filosofia, Scienze sociali, umane e della formazione di Università di Perugia, del professor Leandro Ventura, Direttore dell’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale (MIC), dell’ingegner Giuseppe Lacava, Soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria (MIC). A seguire, la prolusione del professor Ferdinando Mirizzi (Università degli Studi della Basilicata, Presidente della Società Italiana di Antropologia Culturale – SIAC) su Antropologia e patrimonio culturale: le politiche istituzionali tra ricerca e formazione. Le conclusioni, saranno affidate a Maurizio Oliviero, Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Perugia. L’incontro, sarà moderato dal professor Daniele Parbuono, Direttore della Scuola di specializzazione in Beni demoetnoantropologici.

Nel corso dell’evento, inoltre, sarà presentato il libro Antropologia e Patrimoni. Formazione di competenze e di professionalità curato da Daniele Parbuono e Maria Luisa Sementilli e realizzato insieme al Comitato Alumni della Scuola. Il volume raccoglie articoli relativi a una trentina delle miglior tesi di specializzazione di questi primi quindici anni di attività della Scuola, che danno il senso dei temi e dei campi su cui si è lavorato.

Quindici anni d’importante attività dedicata ai  Beni Demoetnoantropologici

“Dopo quindici anni, facciamo il punto su un’importante attività -spiega il professor Parbuono- anche perché molti degli specializzati e delle specializzate di questa Scuola oggi ricoprono ruoli di livello nazionale (e internazionale), nei musei, nella libera professione, in raccordo con amministrazioni e soggetti privati, nelle Università, presso il Ministero della Cultura. Questo bel percorso comune ha infatti creato importanti competenze nonché una rete tra professionisti che lavorano nell’ambito del patrimonio culturale italiano e internazionale. Mi sembra importante sottolineare, come l’ambito del patrimonio culturale goda di grande attenzione da parte del dibattito antropologico nazionale e internazionale; si tratta, infatti, di un settore che fornisce ottime possibilità professionali.

In ultimo -conclude il direttore della Scuola- mi pare importante evidenziare la più che costruttiva relazione con i territori, in particolare con quello del Lago Trasimeno e di Castiglione del Lago, che in questi anni non è stata solo una sede didattica, ma un luogo di sperimentazione e di ricerca attività; ne è un esempio la mostra che abbiamo inaugurato nelle scorse settimane Acqua elemento sociale e che si aggiunge alle già numerose attività di ricerca antropologiche aperte sul concetto di patrimonio nell’area lacustre”.


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