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Agriturismi, record di presenze in Umbria nel ponte di Ognissanti

Written by on 31/10/2022

Agriturismi, record di presenze in Umbria nel ponte di Ognissanti

"Segnali positivi dal settore, ma resta la preoccupazione per i rincari delle bollette”. Così commenta il presidente regionale Cia - Agricoltori Italiani, Bartolini

31/10/2022

agriturismi

Una delle strutture agrituristiche dell'Umbria

L’eccezionale ondata di bel tempo durante il ponte di Ognissanti favorisce le vacanze degli italiani negli agriturismi, che in tempi di crisi costituiscono un’alternativa low budget ai viaggi all’estero. Secondo Cia Agricoltori Italiani e Turismo Verde, la sua associazione per la promozione agrituristica, tra il 28 ottobre e il primo novembre si registra, infatti, un più  venti per cento di prenotazioni rispetto all’anno scorso, che scontava limitazioni legate alla pandemia. Il costo medio del pernottamento per una famiglia di quattro persone in una struttura agrituristica è di 120 euro complessive, mentre per chi sceglierà la sola ristorazione il costo medio si aggira sui 35 euro pro capite.

Un ottimo risultato, che ha fatto registrare il tutto esaurito nelle strutture di tutta l’Umbria.

L’agriturismo, quindi, si conferma un’eccellenza dell’offerta turistica italiana, in grado di venire incontro al desiderio di vacanze sostenibili e connesse alla natura.

Segnali positivi dal settore degli agriturismi, ma resta forte la preoccupazione per il caro bollette

“Dal nord al sud della nostra regione -ha detto Matteo Bartolini, presidente di Cia Agricoltori dell’Umbria– gli agriturismi locali segnalano un boom di prenotazioni. Buoni segnali che arrivano dal settore confermano la ripresa, ma la preoccupazione ora si concentra sull’aumento dei costi di gas e luce che, nei mesi invernali, mette a rischio l’operatività delle strutture e, se necessario, la loro chiusura fino alla Pasqua. Stiamo sollecitando con vigore un’azione di governo realmente incisiva in vista della prossima manovra di bilancio”.

Ad accogliere i turisti, le tante le iniziative messe in campo sul territorio per puntare sulle eccellenze locali, dal tartufo all’olio. E’, infatti, troppo costoso tenere aperte nell’autunno-inverno strutture spesso di grandi dimensioni, che hanno bisogno di un grande dispendio energetico per il riscaldamento.

Cia ricorda che la superficie media della camera di un agriturismo è di circa trentasei metri quadrati, quasi il doppio di quella di un albergo e i previsti rincari in bolletta non potranno essere compensati dalla presenza degli ospiti. Resta comunque la preoccupazione degli agriturismi umbri per i rincari energetici, che in gran parte fermeranno le attività dopo il ponte, per riaprire non prima di Pasqua.

“Se gli imprenditori -ha concluso presidente di Cia Agricoltori dell’Umbria, Bartolini- hanno avuto nel biennio passato, la capacità di reagire allo shock imposto dalla pandemia limitando le perdite rispetto ad altri comparti turistici, ora la crisi energetica desta grande preoccupazione”.

 


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