Accordo tra l’Università per Stranieri di Perugia e l’Ordine dei giornalisti
Written by enricotribbioli on 06/06/2022
Accordo tra l’Università per Stranieri di Perugia e l’Ordine dei giornalisti
Un'intesa per la costruzione di un polo di alta formazione per l’Italia centrale
06/06/2022
Un accordo di collaborazione tra l’Università per Stranieri di Perugia e l’Ordine regionale e nazionale dei giornalisti, è quello che è siglato nella mattina di lunedì 6 giugno. A sottoscrivere il protocollo d’intesa, presso l’Aula Magna della sede di Palazzo Gallenga il rettore dell’Ateneo, Valerio De Cesaris, il presidente nazionale dell’Ordine Giornalisti, Carlo Bartoli, e il presidente dell’Ordine Giornalisti dell’Umbria, Mino Lo Russo.
“L’accordo siglato oggi -ha detto il rettore De Cesaris- è il primo passo di un progetto di alta formazione che metterà insieme il portato scientifico dell’Ateneo in tema di comunicazione, geopolitica, multiculturalismo e relazioni internazionali con le sempre crescenti esigenze di aggiornamento e specializzazione dei giornalisti”.
Un accordo per la costruzione di un polo di alta formazione per l’Italia centrale
Un’ intesa, come è stato ribadito prima della firma, per la costruzione di un polo di alta formazione per l’Italia centrale su settori specialistici dell’informazione.
“L’Università per Stranieri di Perugia -ha sottolineato il presidente dell’Ordine Giornalisti dell’Umbria, Mino Lo Russo- è una straordinaria risorsa : la dimensione regionale dell’Ordine, soltanto millecinquecento iscritti, consente, infatti, di immaginare una sua specializzazione operativa nella gestione di un polo interregionale di alta formazione per i sempre più numerosi ambiti di competenze che investono il mondo del giornalismo”.
Soddisfazione a margine della sigla del documento ufficiale, è stata espressa anche dal presidente nazionale dell’Ordine Giornalisti, Carlo Bartoli.
“Il rapporto fruttuoso che l’Ordine Nazionale Giornalisti può avere con questa prestigiosa istituzione -ha commentato- è quello di propiziarsi una finestra sul mondo: il giornalismo italiano, infatti, guarda con attenzione alle realtà estere prossime, ma è spesso carente di una visione internazionale che possa dar conto di fenomeni che appaiono lontani, poiché lontani geograficamente, ma che in realtà finiscono per riguardarci da vicino, come gli eventi di questi due ultimi anni si sono incaricati di dimostrarci”