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Aborto farmacologico con Ru486, Css: “Non necessario il ricovero”

Written by on 09/08/2020

Aborto farmacologico con Ru486, Css: “Non necessario il ricovero”

09/08/2020

La presidente della Regione, Tesei

La presidente della Regione, Tesei

PERUGIA – Si è riacceso nel week end il dibattito sull’aborto farmacologico per mezzo della pillola Ru486, a seguito delle anticipazioni circa il parere del Consiglio Superiore di Sanità che avrebbe dato indicazioni di parere opposto alla decisione della Giunta dell’Umbria.

Il parere del Css Per abortire con la pillola Ru486 non servirà più il ricovero. È quanto indica il parere del Consiglio Superiore di Sanità al quale il ministro della Salute Roberto Speranza aveva chiesto una valutazione. Ad anticiparlo sono stati i quotidiani La Repubblica e Il Messaggero. “Le evidenze scientifiche sono molto chiare – ha detto il ministro Speranza sul primo giornale – il Consiglio Superiore di Sanità e le società scientifiche hanno espresso un parere favorevole univoco. Queste nuove linee guida sono un passo avanti
importante e rispettano pienamente il senso della legge 194, che è e resta una norma di civiltà nel nostro paese”. Le nuove linee guida attendono una piccola verifica da parte dell’Aifa. Il parere degli esperti del Consiglio Superiore di Sanità indica anche che l’aborto farmacologico possa essere praticato fino a 63 giorni di gestazione superando la limitazione di 7 settimane in vigore ora, potrà essere somministrato sia in consultorio che in ambulatorio e la donna ( alla quale prima dell’ assunzione del farmaco dovrà essere spiegata la procedura e le possibili conseguenze) dopo mezz’ora potrà tornare a casa. Dopo due settimane è prevista la visita di controllo. Il parere consiglia anche di escludere dall’uso di questa pillola le donne molto ansiose, con una bassa soglia del dolore e che vivono in condizioni igieniche precarie.

Il commento di Tesei A seguito della notizia, la presidente della Regione Umbria Donatella Tesei – contestata per la decisione di eliminare la possibilità dell’aborto farmacologico tramite day hospital in Umbria – ha comunicato che la Regione “è pronta ad adeguarsi ad una chiara ed univoca linea del Ministero”. “Abbiamo già chiesto al Ministero della Salute – ha spiegato la presidente – di avere il parere del Css nonché le indicazioni su tempistiche e contenuti delle direttive ministeriali di adozione del provvedimento, così come annunciato dal Ministro”. “Come già detto qualche mese fa, quando sollevammo il caso e scrivemmo una lettera al ministro Speranza, il fulcro, al di là delle polemiche – ha aggiunto Tesei – rimangono la tutela della salute delle donne, la loro autodeterminazione e la necessità di una linea comune aggiornata scientifica”. “Ci eravamo conformati alle linee nazionali – ha aggiunto l’assessore regionale alla sanità, Luca Coletto – e, una volta ricevute e lette quelle nuove fornite dal Ministero, siamo pronti a farlo nuovamente, con la massima correttezza”.

 

 

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