PERUGIA – Su oltre 40 ispezioni in strutture ricettive della provincia di Perugia, quasi la metà si è conclusa con contestazioni di natura amministrativa, fiscale e, in alcuni casi penale. La Guardia di Finanza ha infatti realizzato dei controlli a tappeto in strutture – come agriturismi, country house e bed and breakfast – in località a vocazione turistica.

Le violazioni Le violazioni elevate vanno dalla mancata comunicazione ai Comuni dell’inizio dell’attività sino alla denuncia per l’omessa informazione all’Autorità di Pubblica Sicurezza delle persone alloggiate in strutture ricettive. Nove strutture esercitavano senza averne mai dato comunicazione ufficiale ai Comuni o aver dichiarato la propria attività al Fisco. In tre strutture sono anche stati trovati 14 lavoratori in nero e per uno degli imprenditori è scattata la richiesta del provvedimento di sospensione dell’attività. Molti degli alloggi oggetto di contestazioni da parte delle Fiamme Gialle erano pubblicizzati attraverso i più noti portali di ricerca turistica. Alcuni di questi fanno capo a soggetti stranieri che, evidentemente, dopo essersi innamorati del territorio, hanno investito nell’acquisto di strutture ricettive poi locate, prevalentemente, a loro connazionali.  

I provvedimenti Ovviamente, ai gestori delle attività ricettive risultate sprovviste delle necessarie autorizzazioni saranno, altresì, contestate le violazioni tributarie per aver nascosto al fisco i proventi delle attività di servizi erogate. Obiettivo dei controlli delle Fiamme Gialle è impedire che le strutture d’accoglienza improvvisate e non a norma inquinino l’economia legale del settore turistico -ricettivo generando fenomeni di concorrenza sleale.