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Terni, i migranti impegnati nei lavori socialmente utili

Written by on 28/08/2018

Terni, i migranti impegnati nei lavori socialmente utili

28/08/2018

processo spada terni

Palazzo Spada, sede del Comune di Terni

TERNI – Il comune ha annunciato che i migranti che rimarranno in città parteciperanno a lavori di cura di terreni abbandonati e alla ripulitura delle scritte dai muri. A dare la comunicazione è stato l’assessore al Welfare Marco Celestino Cecconi, Fdi, che ha spiegato come il ruolo del Comune nello Sprar (il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) non sarà più di spettatore ma “eserciterà appieno, come Comune capofila convenzionato con il ministero, le sue funzioni di monitoraggio nei confronti dei soggetti che gestiscono le strutture, prendendo anche delle decisioni chiare”. Tra queste c’è anche la decisione di non procedere al rinnovo per il servizio di accoglienza per i richiedenti asilo che denunciano disagio mentale, che interessa un massimo di cinque persone, uno dei tre servizi attivati dal comune nell’ambito dei progetti Sprar finanziati dal ministero dell’Interno e dalla stessa amministrazione tramite l’apporto della forza lavoro del proprio personale. “Servizio – quello verso le persone con disagio mentale – che ha riscontrato maggiori criticità, stando anche alle relazioni del ministero. Da qui la decisione di non procedere a rinnovo, mentre per le altri due progetti la scadenza delle convenzioni è prevista per la fine del 2019”.

Servizi socialmente utili I richiedenti che rimarranno in città, parteciperanno invece a lavori di cura di terreni abbandonati e ripulitura delle scritte sui muri. “Questa mattina – ha annunciato l’ assessore – ho incontrato il rappresentante delle cooperative che gestiscono i servizi comunicandogli la decisione del Comune e chiedendo anche una politica diversa nella gestione dei richiedenti asilo, in una dimensione meno assistenziale e più incentrata sull’utilità, sul contributo alla propria sussistenza e al cura della città. Ho
chiesto, nel l’ ambito dell’ istituto della partecipazione, che i richiedenti asilo partecipino al progetti Orti urbani, prendendosi cura dei terreni che non hanno visto richieste, in 
maniera tale che possano ricavarci parte della loro alimentazione e che, soprattutto, possono bonificare porzioni di terreno altrimenti degradato. Ho chiesto loro anche di farsi
parte attiva in un progetto, sempre tramite l’istituto della partecipazione, della ripulitura delle tante, troppo scritte che imbrattano i muri cittadini”. 


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