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Perugia, la Messa crismale. Bassetti: “Non possiamo chiuderci nelle chiese”

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Perugia, la Messa crismale. Bassetti: “Non possiamo chiuderci nelle chiese”

28/03/2018

PERUGIA – «Alla vigilia del Giovedì Santo e del Triduo pasquale, l’intera comunità diocesana si ritrova ancora una volta qui in cattedrale, per celebrare la propria consacrazione a Dio e per rinnovare la consapevolezza del decisivo orientamento all’avvento del suo Regno, annunciato dai profeti e inaugurato dal Cristo». Con queste parole il vescovo ausiliare mons. Paolo Giulietti ha rivolto il suo saluto di inizio celebrazione al cardinale Gualtiero Bassetti e alle diverse centinaia di fedeli che, insieme ai loro parroci, hanno gremito la cattedrale di San Lorenzo di Perugia, Mercoledì Santo 28 marzo, per la Messa crismale presieduta dal cardinale Bassetti. «Nel cuore della santa Settimana – ha proseguito mons. Giulietti –, i presbiteri rinnovano le promesse dell’ordinazione, grati del dono di grazia ricevuto e decisi a onorarlo con il proprio generoso impegno. Attorno a loro si stringe tutta l’assemblea dei fedeli, che si unisce in preghiera per i suoi preti, invocando la forza e la luce dello Spirito sul loro ministero».

Come sono belle le tue tende!«Cinque anni fa, in questa stessa ricorrenza liturgica – ha ricordato mons. Giulietti –, lei, padre vescovo, indiceva la Visita pastorale, i cui incontri si sono conclusi lo scorso luglio, mentre l’assemblea diocesana di novembre ne ha costituito il gesto finale. Stasera viene riconsegnato alla diocesi il Direttorio Come sono belle le tue tende!, come conferma e incoraggiamento per tutti nel cammino di conversione pastorale intrapreso. Esso non nasce da considerazioni a tavolino o da fantasie pastorali, ma dalla coscienza che l’unzione sacerdotale, profetica e regale, che effonde lo Spirito santo su ogni fedele, lo proietta necessariamente nel mondo quale artefice di giustizia e di pace, e fa di ogni comunità una Chiesa-in-uscita, vittoriosa nell’incessante lotta contro il male e capace di fronteggiare il limite umano, la sofferenza e la morte».

Gli anniversari dell’ordinazione presbiterale. Il vescovo ausiliare, all’inizio della Messa, ha ricordato e pregato per «i confratelli che hanno concluso nell’anno trascorso il loro cammino terreno: don Amerigo Rossi, mons. Giacomo Rossi, e don Dante Ceccarelli, insieme ai diaconi permanenti Pietro Varone e Franco Ercolani», e per quanti nel 2018 celebrano particolari anniversari della loro ordinazione presbiterale: don Antonio Paoletti, il primo anno di sacerdozio; Don Roberto Biagini, don Fabrizio Fucelli, don Riccardo Pascolini, don Alessandro Scarda, padre Julian Gonzalez (Fratelli di Gesù Misericordioso) e don Michele Pieravanti (Diocesi di Huari), il loro 10° di sacerdozio; don Claudio Schioppa, il suo 25° di sacerdozio; don Renzo Bianchi, il suo 40° di sacerdozio, don Giacomo Brioni, mons. Guerriero Stefano Orsini, don Bruno Raugia, mons. Carlo Rocchetta e padre Dante Camussi (SdC), il loro 50° di sacerdozio; don Amerigo Federici il suo 65° di sacerdozio.

Pastorale giovanile e vocazionale. Mons. Giulietti ha ricordato anche i diciotto seminaristi diocesani, un numero significativo in un periodo difficile per le vocazioni, di cui sei di loro riceveranno l’ordinazione presbiterale il prossimo 29 giugno, segni di una Chiesa viva. Il vescovo ausiliare ha concluso il suo saluto soffermandosi sul «prossimo Sinodo, che Papa Francesco ha voluto dedicare alle nuove generazioni nella prospettiva della fede e della vocazione», un evento ecclesiale che «ci stimola ad un’ancora più incisiva azione di pastorale giovanile e vocazionale, capace di andare incontro a tutti i giovani – nessuno escluso! -, per ascoltarli e accompagnarli a comprendere e ad accogliere la chiamata del Signore, ed essere così pienamente felici».

L’omelia del cardinale Gualtiero Bassetti

«Un fiume di grazia, miei cari fratelli e sorelle, sgorga da questa celebrazione, attorno alla mensa della Parola e del Pane, attorno “all’olio di esultanza” siamo tutti raccolti: la Chiesa di Perugia-Città della Pieve è qui con noi, Gualtiero e Paolo, vescovi. Con i suoi presbiteri, i suoi diaconi, gli alunni del suo Seminario, i consacrati, i laici, le famiglie, questa bellissima schiera di adolescenti, che si preparano a ricevere la Cresima durate l’anno». Lo ha evidenziato il cardinale Gualtiero Bassetti nell’omelia della Messa crismale del Mercoledì Santo nella cattedrale di San Lorenzo di Perugia, dove si sono ritrovati centinaia di  fedeli provenienti da tutte le parrocchie dell’Archidiocesi, nel giorno, come l’ha definito lo stesso cardinale, «dies Natalis del nostro sacerdozio e per questo siamo qui raccolti a compiere il gesto, che segna la nostra identità e la nostra missione, che dà volto e strada al servizio della Chiesa, per la vita del mondo».

Prima di “fare i preti” ci è chiesto di “essere preti”… Il presule, rivolgendosi ai sacerdoti, ha ricordato che «si è consacrati a Cristo e si è mandati alla gente. La nostra non è una funzione, ma una missione prima di “fare i preti” ci è chiesto di “essere preti”. La nostra identità sorge da una particolare chiamata e consacrazione a Cristo. Con l’ordine sacro Cristo ha toccato la profondità del nostro essere e ci ha resi sacramenti personali di sé. Se la consacrazione è la fonte, la missione è l’orizzonte e l’obiettivo. La missione ci stacca dagli ormeggi sicuri del culto per inviarci al mondo, nel mondo e per il mondo. Per questo non possiamo chiuderci nelle chiese e nelle sacrestie. Andiamo come poveri tra i poveri di Dio, recando nelle mani l’umana povertà della sua ricchezza: la Parola e i sacramenti. E’ proprio quell’annunciare il lieto messaggio ai poveri, quel fasciare i cuori spezzati di cui il testo di Isaia, prima, e poi la Parola di Gesù rendono vivo il nostro ministero. Verso i poveri, sulla strada della missione, non possiamo andare armati di noi, preoccupati delle nostre tranquillità e dei nostri calcoli. “Oggi, si è adempiuta questa scrittura, che voi avete udito coi vostri orecchi”. Quest’affermazione di adempimento, che conclude il parlare di Gesù, segue anche il cammino di consacrazione e di missione della nostra Chiesa, perché possiamo anche noi esprimere la nostra povera e luminosa lode a Colui che ci ama e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue».

 La Chiesa e la società hanno bisogno dei giovani. Il cardinale Bassetti, avviandosi alla conclusione, si è rivolto ai numerosi giovani presenti, in particolare ai cresimandi: «Innanzitutto vi ringrazio e sono contento della vostra partecipazione. Con il sacramento della confermazione voi iniziate il cammino più importante della vostra vita. Noi Chiesa e generazione adulta ci impegniamo a camminare al vostro fianco. Vogliamo – come ha detto papa Francesco – che le vostre domande vengano prima delle nostre risposte. Vogliamo impegnarci a sottolineare più i vostri aspetti positivi che criticare le cose che in voi non vanno. Vogliamo impegnarci come Chiesa a guidarvi da vicino, perché farlo da lontano non ci consente di capire chi siete realmente e cosa portate in voi. La Chiesa ha fiducia in voi, perché c’è una sola vita da vivere e, a noi adulti, genitori, educatori, sacerdoti prima della nostra vita ci preme la vostra! In vista del Sinodo dei Giovani, vi dico con papa Francesco: prendete in mano la vita con decisione ed energia, non consegnatela a nessuno, per essere protagonisti attivi della costruzione di una società più giusta e fraterna. La politica, le istituzioni vanno bene ma la Chiesa e la società hanno bisogno di voi. Date impulso all’uscita missionaria della Chiesa. Il Papa vuole le vostre mani, il vostro cuore per continuare a costruire il mondo di oggi; non lo vuole costruire da solo, vuole costruirlo con voi».


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