VALNERINA – La notte appena trascorsa è stata la più fredda dell’anno. Nella notte, il centro funzionale di protezione civile registra i -18.3 gradi a Cascia. E dopo le notizie dei giorni scorsi, in cui si parlava di gravi disagi nelle zone del sisma, oggi la Protezione Civile regionale ha diramato una nota nella quale si parla solo di una 30ina di richieste di intervento per problemi all’interno delle soluzioni abitative di emergenza. La Protezione civile, dunque, ridimensiona l’emergrenza spiegando che tutte le richieste di intervento sono state immediatamente avviate a soluzione e comunque in nessun caso è venuto a mancare il riscaldamento della struttura prefabbricata.

Nelle frazioni A San Pellegrino di Norcia, in quattro Sae, la neve ha generato umidità nel soffitto ed in giornata l’impresa chi ha realizzato il lavoro si occuperà di risolvere il problemi che comunque non hanno interessato nè l’impianto di riscaldamento nè l’impianto di produzione dell’acqua calda. Negli altri casi, che appunto in tutti i comuni della Valnerina non hanno superato le trenta richieste di intervento, sulle oltre cinquecento Sae consegnate ed abitate, i problemi sono stati rilevati soprattutto per la mancanza di acqua calda dovuta al gelo delle tubature collocate sotto i marciapiedi esterni.

Evitare strumentalizzazioni La Protezione civile sottolinea dunque come, aldilà di inutili strumentalizzazioni che andrebbero evitate, i problemi rilevati rientrano pienamente nella casistica che si può riscontrare in tutte le località ed in tutte le abitazioni, a prescindere dal fatto che si tratti di abitazioni di emergenza e che tutta la popolazione comunque è stata continuamente assistita per attenuare al massimo i disagi. Proprio alla luce di questi dati si è ribadito l’invito ai cittadini ad usare la massima accortezza nella gestione degli impianti (lasciando ad esempio continuamente acceso il riscaldamento ed aperta l’erogazione di acqua), segnalando immediatamente al sistema della Protezione Civile eventuali disfunzioni.