
Bassetti: 'Lavoro, non tornerà più il tempo che è passato' (AUDIO)
Written by umbriaradio on 15/11/2017
Bassetti: 'Lavoro, non tornerà più il tempo che è passato' (AUDIO)
15/11/2017
PERUGIA – Anche sulla scia di quanto è emerso alla recente Settimana Sociale dei Cattolici Italiani e nella consapevolezza che la disoccupazione giovanile supera il 30% anche in Umbria, la Chiesa di Perugia-Città della Pieve è sempre attenta e sensibile ai temi del lavoro. Basti pensare al suo impegno per la promozione a livello diocesano del Progetto Policoro della Cei a favore dell’imprenditoria e della cooperazione giovanile. Nel Perugino sono già un paio le cooperative sociali nate con il sostegno di questo Progetto, dando lavoro a circa venti persone. Non meno significativa è l’iniziativa dell’associazione di volontariato ‘San Pio da Pietrelcina’, nata in una realtà parrocchiale di periferia, che da quattro anni porta avanti il progetto Stage formativo, il cui obiettivo è quello di dare una prima opportunità di lavoro a neodiplomati con il coinvolgimento di un Istituto professionale di Stato e di alcune aziende locali. Ad oggi 9 stagisti neodiplomati hanno trovato un lavoro presso le stesse aziende in cui avevano svolto lo stage, mentre altri 6 lo stanno svolgendo percependo un rimborso spese mensile. Il progetto ha durata triennale e partirà nei prossimi mesi dopo un breve periodo di formazione per aziende ospitanti e stagisti.
PROGETTO “SOSTENIAMO IL LAVORO”
Nato da una sinergia tra Caritas e Uffici per le Pastorali giovanile e problemi sociali e il lavoro dell’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve è il progetto ‘Sosteniamo il lavoro’, realizzato in collaborazione con la Gi Group Spa, una realtà multinazionale con agenzie di collocamento al lavoro in tutt’Italia e all’estero, e alcune aziende del territorio con possibilità di crescita produttiva. Si tratta di un progetto co-finanziato dalla Cei, attraverso il fondo 8xMille, e dalla campagna “Sosteniamo il lavoro” di donazioni liberali; un segno pastorale che aspira ad educare il popolo cristiano alla carità e ad aiutare la società, tentata a chiudersi, ad essere maggiormente attenta e aperta agli altri. Questa campagna di sensibilizzazione vuole coinvolgere anche la comunità territoriale, in tutte le sue componenti, mediante la creazione di una rete che in modo sinergico individui nuove metodologie di approccio al problema sociale legato al tema del lavoro. Le donazioni liberali (con bonifico bancario – Iban: IT 74 D 05704 03000 000000161500) vengono raccolte dalla Fondazione di Carità San Lorenzo (via Montemalbe, 1 – 06125 Perugia) e per informazioni più dettagliate contattare lo 075.5720970.
20 borse lavoro da circa 550 euro netti mensili. Si tratta di un progetto di alto valore sociale che si ripeterà per due anni e consiste nell’assegnazione di 20 borse lavoro da circa 550 euro netti mensili, per un periodo di tirocinio di 6 mesi monitorato da Caritas, Gi Group Spa e aziende coinvolte, con l’auspicio che le 20 borse lavoro possano trasformarsi in un lavoro duraturo. La selezione per l’assegnazione di queste borse lavoro (14 riservate a giovani e 6 ad adulti) è avvenuta il 27 ottobre e ha riguardato 50 candidati (34 giovani e 16 adulti) individuati tra coloro che si sono rivolti alla rete Caritas nel chiedere aiuto perché inoccupati. Questa selezione è stata necessaria per individuare le persone più motivate e con precise caratteristiche richieste dalle stesse aziende coinvolte. Diversi gli obiettivi di ‘Sosteniamo il lavoro’: Costruire un servizio di accompagnamento all’autonomia delle persone attraverso l’attivazione di percorsi formativi professionalizzanti e/o di avvio all’impiego; Promuovere il valore del lavoro nel suo senso primario di continuazione dell’opera di Dio; recuperare, se possibile, anche i vecchi mestieri, quelli legati prevalentemente all’artigianato con l’obiettivo di fornire nuove prospettive professionali capaci di valorizzare la manualità e la creatività dei candidati.
Bassetti: Lavoro, non tornerà più il tempo che è passato. “Dovremo trovare nuove forme d’ impegno per il lavoro, soprattutto per i giovani”: a sostenerlo è il presidente della Cei, cardinale Gualtiero Bassetti, intervenendo alla presentazione del Progetto. “Questa crisi che dura dal 2008 – ha evidenziato il card. Bassetti -, anche se ha una lieve ripresa (come sentiamo alla televisione dalle istituzioni, e non lo metto in dubbio) ha ritmi molto diversi dal pregresso. Non tornerà più il tempo che è passato”. “Rischiamo anche – ha concluso il card. Bassetti – di perdere le migliori energie per il lavoro”. “Avremmo bisogno di una maggiore sensibilità degli istituti di credito perché se dei giovani qualificati hanno intenzione di aprire delle piccole aziende in cui poi anche altri giovani possono essere partecipi, c’e’ bisogno che gli istituti di credito diano un avvio”. Non dovrebbero avere paura a dare un avvio – ha ribadito Bassetti – perché la povertà porta povertà anche negli istituti di credito. Ma se si riesce a sviluppare un’attività , chi ha ricevuto poi dona. Raccogliamo da tutte le parti per ridistribuire da tutte le parti. La macchina si è impantanata – ha proseguito – perché la crisi dura dal 2008, anche se ha una lieve ripresa, ha ritmi molto diversi dal pregresso. Dovremo trovare nuove forme di impegno per il lavoro. Lo dico in modo accorato soprattutto per i giovani: l’8,5% dei giovani vanno a cercare lavoro all’ estero, in Umbria il 12,3%. Rischiamo di perdere le migliori energie per il lavoro”. La mancanza di lavoro, secondo il presidente della Cei, è strettamente legata anche al decremento delle nascite: “Se fino a 30-35 anni non trovi lavoro, la media dei matrimoni è 34-35 anni, anche le nascite calano. Il motivo è sempre anche il lavoro: come fa uno a darsi una sistemazione definitiva se non ha una garanzia?”. Bisogna cambiare mentalità e dire, l’obiettivo è il lavoro per tutti. Perché altrimenti va a scadere tutta la dignità della persona: uno che non lavora è una persona che non può dare un senso alla sua vita. “Non mi posso sposare – ha aggiunto – o prendere un mutuo. E allora chi sono io?”. Bassetti ha poi ricordato “l’incontro tragico con un giovane. Gli ho domandato ‘chi sei?’ – ha detto il cardinale – e lui mi ha risposto ‘nessuno, perché non ho lavoro e quindi non ho dignità e non conto niente nella vita, sono nessuno’. Questo nessuno deve finire”.
Lavoro che rende l’uomo veramente libero. Con questa iniziativa, Caritas e Pastorali giovanile e problemi sociali e il lavoro hanno inteso raccogliere l’esortazione che papa Francesco ha rivolto ai gruppi del Progetto Policoro nel dicembre 2015. Il Santo Padre, in quell’occasione, ha spronato non solo a trovare soluzioni ma anche alla “responsabilità di evangelizzare attraverso il valore santificante del lavoro, non del lavoro che sfrutta, che schiaccia, che umilia, che mortifica, ma del lavoro che rende l’uomo veramente libero, secondo la sua nobile dignità”. “La perdita di lavoro o il non lavoro – spiegano i promotori del progetto – porta non soltanto ad una perdita di dignità, ma a tutta una serie di riflessi con conseguenze disastrose per la nostra società. Dall’impossibilità di formarsi una famiglia, di mettere al mondo dei figli, alla dipendenza a lungo dai genitori. Purtroppo e sempre più spesso l’inattività lavorativa crea in non pochi giovani forme devastanti di dipendenza: droga, alcolismo, gioco d’azzardo, pornografia… e talvolta possono trasformarsi in una vera malattia che può minare la propria salute mentale. La piaga del lavoro nero e della precarietà lavorativa tra l’altro fa sperimentare una insicurezza deleteria soprattutto nelle nuove generazioni. Ecco perché il progetto ‘Sosteniamo il lavoro'”.
(Servizio a cura di Francesco Locatelli e Michele Patucca)